Questa mattina durante l’evento “Senz ‘e te”, organizzato dal Presidio Libera “Gaetano Montanino”, è stata scoperta una targa dedicata a Vincenzo D’Anna, lavoratore onesto ucciso dalla camorra 30 anni fa. Vincenzo era riuscito a tirare su con fatica e sacrificio una piccola impresa edile, la “D’Anna costruzioni srl” e la portava avanti con grande passione, generosità, conoscendo anche le grandi difficoltà a cui andava incontro. La figura di D’Anna viene ricordata soprattutto per le sue scelte coraggiose, prima fra tutte quella di non pagare il pizzo richiesto dalla camorra, nonostante le minacce e la violenza. Il 12 febbraio 1993 D’Anna è stato ucciso da alcuni membri del clan Licciardi colpito alle spalle da un solo colpo di pistola per non aver neanche in quel caso rinunciato alla sua dignità e alla sua libertà. Al termine dell’evento abbiamo intervistato il figlio di Vincenzo, Emilio D’Anna, ed il nipote Vincenzo, noto cantante isolano che con orgoglio porta il nome di suo nonno.
30 ANNI DALLA MORTE DI VINCENZO D’ANNA, UNA VITA DEDITA AL LAVORO E SPEZZATA DALLA CAMORRA. IL FIGLIO EMILIO: “MIO PADRE SIA D’ESEMPIO PER I GIOVANI”
