di Elena Mazzella
E’ andato via da Ischia qualche anno fa Pierluigi, partendo dall’isola con un biglietto d’andata pagato a caro prezzo ma con una valigia piena di progetti da realizzare.
Con la sua umiltà, con la sua radicata educazione al lavoro e alla disciplina e con il suo amore per le proprie radici, e’ arrivato ad aggiudicarsi il titolo di Principe del Panettone secondo Forbes, la rivista più prestigiosa al mondo, portando così le tradizioni ischitane sotto i riflettori internazionali.
Pierluigi Mazzella, nato e cresciuto in libertà al borgo di Ischia Ponte da padre pescatore, si è stabilito nel Connecticut affermandosi con il suo marchio di fabbrica “Fatto A Mano” che ha come obiettivo quello di far conoscere al mondo l’autenticità della nostra isola. E ci e’ riuscito: oltre a comparire sul prestigioso magazine, sta letteralmente spopolando anche in Tv dopo aver vinto il premio Baker of the Year dalla Connecticut Restaurant Association.
Con le sue mani impasta ed amalgama farina, lievito madre, fantasia e amore per creare veri e propri capolavori di gusto che hanno “conquistato” letteralmente l’America, confezionati in raffinate box con sopra stampato il perimetro di quel Castello che lo ha visto crescere e di cui ne e’ diventato Principe. “Molti riconoscono le scatole di panettoni confezionate in modo decorativo durante le vacanze, impilate nei negozi di alimentari o appese al soffitto delle panetterie italiane” si legge su Forbes.
Il caso non esiste, tutto avviene per un motivo. E grazie ad una mia foto che ritrae un gozzo ancorato ai piedi del Castello Aragonese, Pierluigi mi scrive, incredulo è commosso di aver pescato “per caso” nel mare magnum delle foto del web , quel gozzo di suo padre.
Inizia così, con un “non ci posso credere” di circa due anni fa la nostra corrispondenza durante la quale gli chiedo di raccontarmi ciò che di seguito condivido con voi. Una storia che mi ha appassionata sin da subito e che ho seguito passo passo fino ad oggi. Ed ora e’ tempo di condividerla con voi, perche’ questa e’ la mia missione: dar voce e spazio a tutti ma soprattutto a chi con fatica caparbietà e passione conquista il proprio posto nel mondo.
Una lezione di vita, un esempio da seguire, un incoraggiamento per quanti pensano (erroneamente) che i sogni non si realizzano.
“Mi chiamo Pierluigi Mazzella, e come tanti giovani chef, pizzaioli e pasticcieri anch’io ho lasciato la mia isola dedicando il mio presente e futuro all’estero.
In tanti, mi chiedono come abbia fatto a lasciare la mia casa, la mia famiglia, i miei amici e soprattutto la sicurezza di sapere come i miei giorni sarebbero potuti essere.
Beh, in realtà non è una scelta semplice, e come ogni scelta comporta delle conseguenze.
Mi sento davvero fortunato, poiché ho vissuto i miei primi 22 anni sull’isola dove ho imparato ciò oggi sto mettendo in atto!
Sin da bambino, Sono sempre stato una persona impulsiva e curiosa. Ho avuto la fortuna di commettere i miei errori ed imparare da essi.
Ho avuto una certa disciplina poiché mi sono arruolato volontariamente nell’esercito (come paracadutista) e nonostante non sia stata la mia meta finale, anche da quella espedì ho imparato tanto.
Devo molto soprattutto al mio papà, il che è il mio eroe sin da quando ero bambino. Lui è un umile pescatore professionista molto popolare ad Ischia ponte. Il mio papà mi ha fatto aprire gli occhi, insegnandomi il valore della “fatica” (come diciamo ad Ischia) umile e pulito.
Detto ciò, ho sempre avuto una certa curiosità sui lavori “artigianali” e forse questo è il motivo per cui oggi sono orgoglioso di essere qui, come un Baker (panificatore professionista).
Ho iniziato a lavorare sin da quando ero giovane. Dopo aver finito la mia scuola alberghiera ad Ischia, Ho iniziato la mia esperienza nel mondo della ristorazione.
Non sapevo subito cosa volevo, ma sapevo bene che ogni giorno di lavoro mi avrebbe diretto verso la mia rotta.
Ho lavorato per circa 8 anni in varie pizzerie; da Ischia,Forio, ed anche a Firenze (Giotto pizzeria bistrot con Marco Manzi) facendo la pizza verace napoletana.
Dopodiché, ho iniziato ad avere una curiosità profonda sul mondo della fermentazione. A quel punto, ho deciso di fare dei corsi a riguardo, ed ho iniziato a panificare tutto ciò che potevo durante il mio tempo libero.
Ricordo, che in tanti mi dicevano che ero folle, ma non ho mai creduto di esserlo. Ricordo di usare il kombucha o del kefir, e vedere cosa sarebbe uscito fuori impastando una pizza. I risultati erano pazzeschi, ma sapevo che c’era ancora tanto da scoprire.
Quando sono entrato per la prima volta negli USA, ho lavorato per circa 2 anni in un ristorante/pizzeria italiano. Durante quel tempo trascorso, mi sono reso conto di quanto sia speciale la nostra Isola. Mi sono reso conto di quanto fortunati noi ischitani siamo senza nemmeno accorgercene, poichè abbiamo una vera e propria cultura/tradizione!
Questo mi ha motivato ancor di più a condividere e portare la nostra autenticità anche qui.
Quindi, quando sono ritornato ad Ischia, per un breve/medio periodo ho deciso di focalizzarmi ancor di più sull’arte bianca. Pane, tradizione, e soprattutto artigianalità! Quindi,come mi ero premesso di fare, ho messo la pizza da parte, ed ho avuto il piacere di apprendere l’arte del pane in maniera più approfondita.
Ricordo di andare a pescare con mio padre la mattina presto. Dopodiché lavorare dalla sera fino alla tarda notte in panificio. (Da Antimo a Barano).
Infine, ho avuto la fortuna e il piacere di affiancare il nostro campione del miglior panettone al mondo 2019 Alessandro Slama.
In un vero breve periodo di tempo, mi ha insegnato molto.
Oggi vivo nei Stati Uniti. Mi trovo in Connecticut esattamente, sono sposato con mia moglie Italo/americana.
Inoltre, non da molto, ho iniziato una mia piccola produzione di prodotti artigianali (Ischitani e campani) dove riesco a condividere il mio amore per la nostra tradizione.
La mia pagina Instagram e Facebook è “Fatto a mano.”
Grazie ai social, tanti Ischitani ed italiani emigrati qui tanto tempo fa ne sono venuti a conoscenza, ed ammetto che giorno dopo giorno questo piccolo business cresce radicalmente.
Per me è un vero onore e piacere condividere la mia storia con le persone che vengono a conoscermi.
In fondo, che mondo piccolo! Proprio come la nostra isola!
Il mio obbiettivo è quello di portare l’autenticità della nostra isola qui!
La gente ama tutto ciò. Quando gli dico da dove vengo, mi chiedono; e che cosa ci fai qui?! O magari, quando gli racconto di mangiare un bel bucatino con il coniglio il sabato a pranzo, ti guardano come se fosse un atto di crudeltà!!C’è tanto da raccontare!
Immagino che sia difficile da comprendere finché non lo si vive.
È ovvio che la mia isola manca tanto, così come il buon cibo. Il mangiar pesce fresco ogni singolo giorno, beh quello è un lusso che prima era parte della normalità!
Però la vita è una, e penso vada vissuta al massimo”.
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