di Elena Mazzella
Riemerge dalle pieghe del passato e si impone ai giorni nostri una foto emozionante che ritrae l’entrata principale, il porto di Ischia, come se fosse un ventre accogliente e protettivo.
Ecco come cento anni fa, precisamente negli anni venti, l’isola d’Ischia si mostrava dall’alto: sinuosa e verde, prima ancora che la cementificazione selvaggia avanzasse. Un verde prorompente, pochissimi casolari, spiagge immense e mare cristallino come uno specchio.
Erano anni di assoluta povertà, anni in cui i più fortunati riuscivano ad emigrare in terra straniera in cerca di fortuna. Ma anche anni in cui si viveva una vita semplice, ferma in quel tempo che scorreva lento e in cui tutti gli abitanti erano una piccola comunità. Anni in cui per arrivare da un estremo all’altro dell’isola vi si impiegava anche una intera giornata, ma c’era anche chi, impossibile ma vero, non è mai arrivato a scoprire la bellezza intera dello scoglio sul quale viveva.
Anni in cui i primi viaggiatori iniziavano a scoprirla per caso, scrivendone testimonianze indelebili che iniziarono pian piano a farla conoscere al mondo: si avvio’ cosi così il percorso verso il turismo di massa.
Ad ogni modo, questa immagine che porta stampata la dicitura “Napoli di una volta, capitale di un regno, resta per noi una testimonianza preziosa che suscita emozioni contrastanti e nostalgia profonda.
