di Gennaro Savio
La storica ed infinita sofferenza del martoriato popolo palestinese e l’ennesimo massacro in atto da mesi nella Striscia di Gaza sono stati i temi al centro del convegno-dibattito tenutosi Forio, sull’isola d’Ischia, presso la Biblioteca-Museo “Domenico Savio”, da sempre Sede del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista. Nel corso del convegno, moderato dal giornalista Gennaro Savio, Dirigente del PCIM-L, e aperto dall’omaggio alla memoria di Domenico Savio ed del papà Gennaro entrambi dirigenti e sindacalisti comunisti, è intervenuta da remoto la Prof.ssa Alessandra Annoni, Docente di Diritto Internazionale presso l’Università di Ferrara, la quale con la sua relazione oltre a fare la cronistoria della questione palestinese dal punto di vista del diritto internazionale ha richiamato la decisione del Procuratore generale della Corte Penale Internazionale, su ricorso presentato dal Sud Africa, di aver fatto richiesta di cinque mandati d’arresto per tre leader di Hamas e per il primo ministro e il ministro della difesa del governo israeliano. Toccante e a tratti commovente è stato l’intervento di Omar Suleiman, della Comunità Palestinese di Napoli, il quale ha spiegato qual è l’unico modo per poter raggiungere la pace in Palestina. “Sono felice – ha affermato Suleiman – di aver partecipato a questo convegno. E’ stato molto importante perché ha rappresentato un’occasione per dare delle informazioni giuste sulla questione palestinese e sul genocidio di Gaza che dura da otto mesi. E’ molto importante informare la gente e far conoscere loro la storia della Palestina e i diritti negati ai palestinese da 76 anni a oggi.
Senza giustizia e riconoscimento dei diritti internazionali nei confronti del popolo Palestinese – ha concluso Omar -, in Palestina non si potrà mai raggiungere la pace”. Il noto ed apprezzato giornalista Francesco Romanetti ha sottolineato come l’informazione rappresenti un aspetto fondamentale su quanto sta accadendo a Gaza. “Un aspetto fondamentale dello sterminio dei palestinesi a Gaza riguarda ovviamente l’informazione. Va ricordato che circa 130 giornalisti palestinesi sono stati uccisi dall’inizio dell’incursione israeliana questo con la volontà, da parte di Israele, di non far conoscere al mondo l’entità reale delle distruzioni, dello sterminio e delle uccisioni. Naturalmente questo è riuscito solo in parte perché attraverso i social e altri mezzi di comunicazione è stato possibile in qualche modo far conoscere la realtà delle cose. Teniamo conto, però, che i grandi media, compresi quelli italiani, tendono a dare una visione edulcorata di quanto avviene e se invece fossero trasmesse veramente le immagini terribili che ogni giorno vengono diffuse e che non vengono trasmesse dalle televisioni, probabilmente l’orientamento dell’opinione pubblica sarebbe molto più schierato a favore della causa palestinese. Nonostante Israele adoperi tutti i mezzi da sempre a sua disposizione per fornire una narrazione che occultasse il dramma della popolazione del popolo palestinese, paradossalmente questa vicenda così come si sta delineando sta però facendo riemergere le ragioni del popolo palestinese. E ci sono prese di posizione quali quelle del Segretario generale dell’ONU, della Corte Penale Internazionale e della Corte Internazionale di Giustizia che finalmente sostengono tesi che svelano la reale dimensione della tragedia. Israele per lungo tempo ha potuto contare su una sorta di immunità che gli ha consentito di violare praticamente tutte le norme di diritto internazionale. Adesso, evidentemente, con quello che sta avvenendo e avendo Israele tirato troppo la corda, ha mostrato al mondo intero come sia insopportabile la situazione di apartheid e di discriminazione, e ora di sterminio, che sta subendo il popolo palestinese”. Significativo è stato il messaggio di saluto ai presenti al convegno giunto da parte dell’Ambasciatrice dello Stato di Palestina a Roma, Sua Eccellenza Abeer Odeh in cui tra l’altro si legge: “Cari amici del Premio Internazionale Domenico Savio e del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, Vi ringrazio molto per questa iniziativa, che rappresenta un’occasione molto importante per chiedere la fine del genocidio in corso a Gaza, dove Israele ha già ucciso quasi 36.000 persone, il 70% delle quali erano donne e bambini, causando quasi 80.000 feriti, anche molto gravi. Stiamo pagando un prezzo altissimo, ma il mondo sta cambiando. Spagna, Irlanda e Norvegia hanno appena deciso di riconoscere lo Stato di Palestina e altri Paesi – speriamo anche l’Italia – li seguiranno. Università, governi e partiti politici stanno finalmente aprendo gli occhi di fronte all’ingiustizia di un’occupazione illegale che dura da 57 anni”. Gennaro Savio ha rimarcato l’importanza del convegno tenutosi a Forio. “Per la prima volta sull’isola d’Ischia – ha dichiarato Savio – si è tenuta un’iniziativa di carattere internazionale sulla questione palestinese e noi isolani grazie a questo convegno abbiamo avuto la possibilità di esprimere solidarietà e vicinanza all’eroico e martoriato popolo dello Stato di Palestina. Infine, voglio ringraziare Omar per averci fatto dono della bandiera dello Stato di Palestina, cioè di quel popolo eroico e martire al cui fianco siamo da sempre”. Angelo Giancotti, Presidente del Comitato organizzatore del Premio Internazionale “Domenico Savio”, a nome degli organizzatori ha espresso tutta la soddisfazione per la riuscita del convegno. “Siamo molto soddisfatti – ha affermato Giancotti – del risultato di questo convegno che si è tenuto a Forio e che ha avuto al centro del dibattito la questione palestinese e il massacro che si realizza ogni giorno nella Striscia di Gaza. Voglio ringraziare coloro che hanno relazionato e tutti i presenti in sala”.