Non aggiungiamo altro alle toccanti parole di Lisa Cutaneo, figlia di Lina Balestrieri, scritte sul suo profilo Facebook.
Quella sera sei uscita senza salutare, avrai pensato “va beh lo sa che devo uscire” o qualcosa di simile, io ti ho vista salire le scale ma non ti ho fermata, non ho detto nulla perché ho pensato “Va beh tanto tra un paio d’ore sta di nuovo qui” e invece non sei più tornata, non le hai scese quelle scale… e così l’ultima volta che ti ho vista viva è stata mentre salivi quelle scale per andare via, sei andata via in silenzio e io, seduta sul mio letto, ho guardato fuori alla finestra e ti ho seguita con lo sguardo finché ho potuto, un momento strano, non eri mai uscita senza salutare o almeno avvisare che lo stavi facendo, perché proprio quella sera l’hai fatto senza una parola? In silenzio… cos’era? Una sorta di preavviso su quello che stava per succedere? Come me hai sempre creduto nei segnali, nei sogni premonitori e il resto… ma io quella sera ero distratta e non ho colto il segnale, non ho fatto niente, sono rimasta seduta sul mio letto come se fosse tutto a posto, ma niente era a posto… dalla mattina avevo uno stranissimo e forte mal di testa, tu mi dicesti “è il sole di settembre ca te vatt ‘nfront” e invece io sapevo che qualcosa non andava perché quel mal di testa era troppo strano, diverso dagli altri, infatti non l’ho mai più avuto, ed ecco un altro segnale non colto.. mi sono lasciata tranquillizzare dalle tue parole e ho continuato la giornata come fosse una come tante… ma la sera, mi alzo in piedi per andare a preparare la cena, come poggio il primo piede scatta la luce, poggio il secondo e la terra trema, lo sento bene il movimento sotto i miei piedi, vedo la stanza e gli oggetti muoversi, qualcosa salta sulle mensole, e mentre cerco di capire s’è davvero il terremoto come credo o solo uno dei miei soliti forti giramenti di testa che mi danno sensazioni simili, sento le urla dei vicini, è davvero il terremoto! E intanto una strana sensazione accompagnata da un brivido mi gelano per un attimo, un altro segnale non colto, eri tu che mi stavi salutando mentre lasciavi per sempre questo mondo di merda, ma io l’ho capito solo dopo… perché sono rimasta razionale e ho pensato, vestiamoci prepariamo una borsa di emergenza soprattutto con le cose e le medicine per Ale e teniamoci pronti, ne arriveranno altre… mentre facevo le borse un altro brivido, ho detto “io l’ho sentita troppo forte, di sicuro a Casamicciola lo è stato di più… chiamiamo!” Ma tutti i telefoni sono spenti, forse isolati e non riusciamo ad avere contatto, “va beh forse li hanno spenti perché stanno celebrando”, no non stanno celebrando, mamma è già andata via… arriva finalmente un contatto, la prima notizia è che ha le gambe rotte, dentro di me sento che non è così ma faccio finta di niente, devo restare tranquilla e lucida per gli altri, che chi più chi meno non lo erano molto… si porta Ale da zia e si corre a Casamicciola, l’incontro col cretino bastardo di turno che ci manda in ospedale dicendo che mamma aveva solo qualche graffio, io, sapendo che schifo di persona fosse gli dico “almeno difronte alla morte di la verità!” e lui insiste che mamma sta bene… non lo credevo, dentro di me sapevo la verità, volevo rimanere, sapevo che mamma era li a pochi metri da me, ma gli altri speravano che le parole di quell’essere fossero vere, volevano credere a quell’ultima speranza, non sono riuscita a dire nulla, volevo restare ma li ho seguiti, volevo che fossero tranquilli, così ho sospirato e sono andata con loro e mentre andavamo via guardavo la strada che mi avrebbe portato da lei… chi sa, forse se non andavo via per poi ritornare, arrivavo in tempo per un ultimo abbraccio… e invece ho pensato agli altri e non a me… quando finalmente sono arrivata a pochi passi da lei, sono stata fermata di nuovo, non l’ho potuta nemmeno vedere, pure se avrei voluto urlare e passare lo stesso, io volevo vederla, dovevo vederla! Ma ancora una volta sono stata zitta, ancora una volta ho pensato agli altri, alla loro tranquillità, quanto più fosse possibile, e non alla mia… io avrei voluto vederla in qualsiasi condizione si trovasse, anche con la testa fracassata, il viso irriconoscibile o che altro, nulla avrebbe cambiato le cose, era sempre la mia mamma… quella che voleva che affrontassimo la sua morte con compostezza e fede, che la vivessimo col sorriso perché quella era la sua Pasqua! Me ne aveva parlato in diverse occasioni… e ho cercato di fare al meglio quello che voleva, in realtà non fu molto difficile, perché nei giorni successivi al terremoto fino a quello del funerale, io la vedevo spesso, sorrideva, avevo dentro una pace e una serenità indescrivibili, e il sorriso mi veniva naturale, così come rispondere alle condoglianze “Cristo è risorto!” O dire “buona Pasqua!” Alla fine della messa funebre… tutto questo lo sentivo, ci credevo davvero, in quel momento sentivo una pace che mi faceva stare bene, tranquilla… oggi quella pace e quella tranquillità non riesco a trovarle più, il terremoto è stato solo l’inizio, il primo di una lunga serie di eventi negativi che mi stanno distruggendo… vorrei tanto buttare le urla che non buttai quella maledetta sera… quella sera che segnò la tua morte e la mia vita per sempre… mi manchi tanto mamma! ❤?
Lisa Cutaneo