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NONOSTANTE L’APPARATO REPRESSIVO CAPITALISTICO DELLA UE, LO “SPETTRO DEL COMUNISMO” CONTINUA AD AGGIRARSI PER L’EUROPA



NONOSTANTE L’APPARATO REPRESSIVO CAPITALISTICO E IMPERIALISTICO DELL’UNIONE EUROPEA  SUI POPOLI GOVERNATI LO “SPETTRO DEL COMUNISMO” CONTINUA AD AGGIRARSI PER L’EUROPA E A METTERE PAURA AGLI USURPATORI!

Di sicuro come la morte non basta, e non basterà, una risoluzione di odio anticomunista del parlamento europeo – che è un covo di reazionari al servizio degli interessi economici, finanziari, mercantili e militari della casta capitalistica e imperialistica che sfrutta e schiavizza i popoli europei e non solo – a fermare quello “spettro del comunismo” di marxiana ed enghelsiana memoria che minaccioso contro gli Stati e i governi del capitale continua ad aggirarsi per l’Europa e in prospettiva si fermerà solo quando l’ultimo padrone, o capitalista, sarà annientato dalla potenza rivoluzionaria del proletariato dei paesi europei.

di Domenico Savio*

      Nonostante gli stermini per fame, guerre e malattie subiti dalle masse proletarie nel corso dei secoli ad opera infame e spietata della classe padronale sfruttatrice e usurpatrice del prodotto del lavoro altrui, nonostante le dure sconfitte subite dal proletariato industriale, agricolo e dei servizi nel corso del tempo e nella lotta di classe per conquistarsi un’esistenza meno precaria e più dignitosa, nonostante la sconfitta della classe operaia e dell’intellettualità d’avanguardia nella rivoluzione borghese francese del 1789, della Comune di Parigi nel 1871, della rivoluzione russa del 1905 e della gloriosa Unione Sovietica e nonostante la fine indecorosa dei partiti comunisti nati dalla Terza Internazionale comunista ad opera scellerata di revisionisti e opportunisti prezzolati nelle istituzioni borghesi con stipendi e privilegi vari da parte del potere politico e istituzionale borghese e capitalistico, il parlamento europeo si preoccupa e ha paura dello “spettro del comunismo” che come ai tempi di Marx ed Engels aleggia ancora minaccioso sui cieli dell’Europa, che non è ancora atterrato nei singoli paesi e sull’intero vecchio continente e che ciò avverrà di certo nei tempi necessari, quando per la classe padronale non ci sarà più scampo se non soggiacere sotto il trionfo del nuovo potere della classe lavoratrice, della democrazia proletaria  e del socialismo.

      Le paure e le preoccupazioni di questi agenti del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale, della Banca Centrale Europea e delle varie Borse di valutazione del capitale ci dicono che abbiamo ragione nell’analisi che sviluppiamo della difficile situazione sociale dei popoli, della bontà della dell’ideologia, della strategia e della tattica del marxismo-leninismo per cambiare il mondo attuale, della necessità vitale per il pianeta di distruggere il capitalismo e l’imperialismo e dell’esigenza di accelerare la lotta di classe e rivoluzionaria dei comunisti e dell’avanguardia della classe operaia per farla finita al più presto possibile col sistema capitalistico e la sua estensione imperialistica sulla Terra.

      “Uno spettro si aggira per l’Europa: è lo spettro del comunismo”. Con questa ineludibile e bene augurante prospettiva storica per l’antico continente Marx ed Engels aprivano la loro opera immortale: “Il Manifesto del Partito Comunista”. Con tale frase i Maestri del proletariato internazionale, dopo millenni di storia repressiva dei bisogni di vita dei lavoratori, annunciavano alla classe sfruttata dai padroni la conquista sicura di una nuova società prima socialista e poi comunista, che purtroppo non è stata ancora realizzata definitivamente, ma che rimane concretamente e prepotentemente all’ordine del giorno della storia dei popoli europei e dell’intero globo terrestre. La certezza di tale futuro sta nella non più tollerabile sottomissione della quasi totalità dei popoli all’arbitrio di sfruttamento e di rapina di un manipolo di capitalisti e imperialisti, o meglio di padroni della terra, dell’industria, del commercio e della finanza che determinano le misere condizioni di vita delle masse lavoratrici e popolari, che sfruttano e rapiscono il frutto del lavoro altrui e che condizionano la vita stessa degli individui, sta nella realtà della vita sociale e nell’auspicio del genere umano di liberarsi finalmente dalla millenaria schiavitù della minoritaria classe padronale, che esiste solo per sfruttare i salariati e mantenere in vita una società divisa in classi avverse tra pochi ricchi e una moltitudine di poveri e tra una minoranza di agiati che vivono nell’ozio, nell’oro e nello sperpero e una  moltitudine di esseri umani che conoscono solo povertà e privazioni.

      Di conseguenza il 19 settembre 2019 i 751 componenti del parlamento europeo – tutti di cultura borghese, clericale e capitalistica, salvo una esigua minoranza di revisionisti e opportunisti della cultura genericamente comunista, tutti asserviti al potere economico, finanziario e militare capitalistico e imperialistico, tutti terrorizzati dall’auspicio premonitore, scientifico e materialistico di Marx ed Engels sullo “spettro del comunismo che si aggira per l’Europa” e per tanto presi dal delirio e dalla disperazione – hanno approvato una risoluzione, nel chiaro tentativo di distogliere le masse lavoratrici e popolari dal dedicarsi alla lotta di classe per preparare la fase rivoluzionaria che consentirà di sconfiggere l’ordine sociale capitalistico e imperialistico e costruire la società socialista dell’uguaglianza, dell’altruismo e del mutuo soccorso. Ma nessuna risoluzione potrà mai fermare il corso della storia umana, l’anelito di giustizia sociale, la dignità dell’esistenza umana e la speranza di una vita non più di sole sofferenze, ma anche di certezze sociali, di tempo libero e di soddisfazioni. Un’esistenza di preoccupazioni e privazioni – per la mancanza di lavoro, del salario o dello stipendio, del diritto gratuito allo studio sino al livello più alto dell’insegnamento, di un’assistenza sanitaria inadeguata e costosa, di una casa sicura e dignitosa,  della  sicurezza sociale e sul lavoro, di una vecchiaia economicamente tranquilla e assistita, eccetera – è solo una condanna della vita ed è il prodotto disgraziato della società fondata sullo sfruttamento del lavoro proletario e sul profitto capitalistico accumulato.

      Abbiamo deciso di riprendere le questioni poste dalla suddetta risoluzione non perché essa possa minimamente far paura o condizionare il lavoro rivoluzionario del proletariato europeo nella sua impresa di realizzare il passaggio dal capitalismo al socialismo, tanto è che essa

, come altre precedenti europee o di singoli Stati, o che potrebbe rallentare o fermare il corso della storia, ma semplicemente per smascherare e condannare con estrema fermezza di classe e rivoluzionaria la decisione degli occupanti il parlamento borghese e clericale di Strasburgo, formati da partiti, eletti e burocrati del capitale che calpestando la verità storica hanno osato, per adesso impunemente, mettere sullo stesso piano il fascismo, il nazismo e il comunismo negando viscidamente la realtà della seconda guerra mondiale e quanto di nuovo e di positivo ha rappresentato per i popoli della Terra il socialismo realizzato nel ventesimo secolo. Nulla fermerà i comunisti, la classe operaia e i suoi alleati dallo strappare il potere dalle mani delle sanguisughe padronali per avviare la costruzione della nuova umanità fondata sulla parità sociale e dei sessi.

      Questa nostra certezza scaturisce dalla constatazione che le leggi della natura e della società, rielaborate scientificamente all’interno dell’edificio del materialismo storico e dialettico da Marx, Engels, Lenin e Stalin e in base al carattere rigidamente di classe e rivoluzionaria della lotta di classe che conduce un Partito Comunista della classe operaia e degli strati più avanzati della messe lavoratrici, la rivoluzione proletaria socialista non è più improvvisazione, utopia, casualità, volontarismo o populismo, ma una scienza organizzativa e strategica certa e definita dal pensiero rivoluzionario dei nostri quattro Maestri e sperimentata vittoriosamente da Lenin e Stalin, che per primi forgiarono il Partito Comunista bolscevico, che condusse alla vittoria la gloriosa Rivoluzione Proletaria Socialista del 7 novembre 1917. Il Partito di fattura bolscevica è infallibile nell’assalto e nella decimazione del nemico di classe. Nel secolo scorso sconfitta non è stata la strategia del marxismo-leninismo o le modalità di costruzione del socialismo realizzato con in testa l’Unione Sovietica di Lenin e Stalin, ma hanno fallito i partiti comunisti avviati dai gruppi dirigenti deviati sulla strada nefanda del revisionismo della teoria e della strategia degli ideali del comunismo, dell’opportunismo, del tradimento della classe lavoratrice e del connubio cogli interessi del nemico di classe. Il Partito della vittoria prima del socialismo e poi del comunismo è solo quello bolscevico ispirato da Lenin e Stalin, tutto il resto è rimasuglio maleodorante della cultura idealistica, borghese e clericale.

     Sulla necessità della natura bolscevica del Partito dei comunisti e della classe operaia industriale e agricola per sconfiggere il nemico di classe e per sostituire il socialismo al capitalismo il compagno Majakovskij scriveva nel settimo canto del volume “Bene! e Poema di Lenin” dedicato, appunto, al Partito di Lenin e Stalin: “Il Partito è un uragano /denso di voci  flebili e sottili / e alle sue raffiche / saltano i fortilizi del nemico, / come timpani al rombo del cannone. /  Il Partito è l’unica cosa che non tradisce.  (quando non cade nelle mani dei traditori –  Nostra precisazione) / Il Partito è la spina dorsale della classe operaia. / Il Partito è l’immortalità della nostra opera. / Cervello e fatica, /  vigore e gloria della classe:  ecco cos’è il Partito. / Il Partito e Lenin sono fratelli gemelli.  / Chi vale di più di fronte alla storia? / Noi diciamo Lenin e intendiamo il Partito, noi diciamo Partito e intendiamo Lenin.”. Dal punto di vista ideologico e politico un vero Partito bolscevico, quale noi riteniamo essere il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, è come una corazza contro cui si infrangeranno i nemici di classe e i traditori e rinnegatori della causa comunista sul Pianeta.

      La sopra citata risoluzione del parlamento capitalistico e imperialistico europeo è stata votata da tutti i partiti e loro eletti della falsa sinistra comunista, dei socialdemocratici, del centrosinistra, compreso il Partito Democratico, del centro cosiddetto democratico, del centrodestra e della destra reazionaria, sovranista, senofoba e filo fascista e nazista. Tutti hanno fatto da puntello agli interessi del capitalismo e dell’imperialismo, tutti sono corsi in aiuto del decrepito e morente sistema capitalistico. Vergognatevi, neppure le apparenze avete salvato. Però se è storicamente e politicamente acclarato che il fascismo e il nazismo sono due ideologie e organizzazioni statali e militari violenti, repressive e negazioniste della civiltà e della sensibilità umana, a cui ricorrono il capitalismo e l’imperialismo quando i loro interessi sono minacciati dalla lotta di classe del proletariato, come avvenne negli anni venti e trenta del secolo scorso in Europa, allora il vostro voto, borghese, clericale e capitalistico, ha suonato come assoluzione dei crimini commessi da tali regimi, come complicità con tali crimini contro l’umanità e come corresponsabilità culturale, politica e istituzionale verso il rinascente neofascismo e neonazismo nel nostro continente.

      In altre parole, coscientemente o incoscientemente, avete incoraggiato il rinascente nazismo a Dresda e in tutta la Germania, in altri paesi europei, compreso l’Italia, nell’intero vecchio continente e anche in altri continenti, come quello americano, perché nel secolo scorso ha combattere e sconfiggere, sul piano politico e militare, il fascismo e il nazismo sono stati principalmente i comunisti di tutti i paesi europei, dell’intero pianeta ed essenzialmente la gloriosa Unione Sovietica con l’eroica Armata Rossa. Equiparando il comunismo al nazismo in effetti avere condannato chi il nazismo ha maggiormente combattuto. Forse questo vi dava storicamente fastidio e avete voluto imporre gli interessi ideologici, politici, economici, militari e sociali del vincitore sistema capitalistico dopo la sconfitta del mondo socialista realizzato nel secolo scorso, ma la storia della civiltà umana, della lotta di classe del proletariato mondiale, della vittoria del socialismo prima e della società comunista dopo non finisce qui e al momento opportuno pagherete cara questa scelleratezza dalle gambe corte.

      Coloro, ispiratori, partiti ed eletti, che hanno votato la richiamata risoluzione per quanto sopra rappresentato chiaramente non posseggono i titoli morali, umani, accademici, politici e istituzionali per giudicare e condannare l’ideologia e la conseguente attività sociale prima del socialismo e poi del comunismo. Nel corso del ventennio nero del secolo scorso mentre il capitalismo e l’imperialismo, dei cui interessi i componenti e votanti del parlamento europeo sono espressione e rappresentanti, foraggiavano in Italia e in Germania il fascismo e il nazismo in cambio della repressione delle istanze di libertà, democrazia, lavoro e dignità della vita delle masse lavoratrici gli oppositori comunisti, democratici e progressisti venivano retati, massacrati fisicamente e spiritualmente, incarcerati, mandati in esilio o trascinati con inaudita e disumana violenza nei campi di concentramento fascisti e nazisti e milioni di persone incenerite nei forni crematori dei lager nazisti. Dunque, il massacro del genere umano è avvenuto ad opera dell’ordine sociale  borghese e capitalistico difeso a Bruxelles. E ancora, nella parte iniziale della seconda guerra mondiale mentre l’Unione Sovietica e tutti i paesi e Partiti comunisti combattevano il nazifascismo i governi capitalistici dell’occidente europeo e degli Stati Uniti d’America cercavano di indirizzare le orde nazi-fasciste verso l’Unione Sovietica per farla distruggere, perché il socialismo e il comunismo fanno paura agli interessi – profitti – parassitari dei capitalisti.

      Semplicemente ridicola è la tesi illogica, antistorica e menzognera dei parlamentari europei che in riferimento al cosiddetto patto Molotov-Ribbentrop del 1939 tra la Germania e l’Unione Sovietica sostengono che esso avrebbe spianato la strada allo scoppio della seconda guerra mondiale e alle tragedie del nazismo che ne seguirono. Il cosiddetto patto servì al paese del socialismo realizzato per organizzarsi militarmente, approntare la resistenza necessaria alla prevista aggressione tedesca e vincere la guerra sino all’occupazione di Berlino. Agli Stati e alle economie capitalistiche e imperialistiche dell’occidente europeo e americano avrebbe fatto comodo la distruzione allora dell’Unione Sovietica, così come avrebbero gioito gli attuali governanti di Bruxelles che hanno votato quella risoluzione infame, infarcita di odio e di avversione anticomunista e per tanto nemica degli interessi di classe delle masse lavoratrici e popolari europee.

      Ma i coerenti comunisti, cioè i marxisti-leninisti, oltre a possedere la tempra necessaria per difendere gli interessi delle donne e degli uomini più deboli della società capitalistica posseggono pure l’intelligenza necessaria per poterlo fare nel contesto storico in cui si trovano ad operare, come avvenne nel 1939 e nel corso dell’intera guerra di aggressione nazi-fascista. I comunisti non sono stupidi, come i ricchi stipendiati di Strasburgo hanno potuto miseramente e pietosamente pensare. Di conseguenza l’approvazione della risoluzione che equipara il comunismo al nazismo è un falso storico, è un atto di prepotenza del capitalismo sul comunismo e nello stesso tempo di debolezza politica, è l’espressione di una dittatura di classe dell’economia borghese, clericale e capitalistica sulla lotta di classe del proletariato europeo, è un atto d’imperio e un abuso di potere che il futuro governo dei lavoratori, attualmente sfruttati, umiliati e repressi nei loro diritti naturali e sociali dal capitale, saprà processerà e condannerà per l’eternità.

      Signori parlamentari europei, il vostro voto favorevole alla risoluzione oltre ad essere stato un atto di sottomissione e di servilismo al sistema capitalistico e alla sua espansione imperialistica sul pianeta e ai pasciuti miliardari che si sono arricchiti e vivono dello sfruttamento del lavoro proletario è stato anche un atto di presunzione e di egoismo di classe, quella borghese a cui appartenete, e personale. Voi percepite stipendi d’oro rispetto a quelli dei poveri lavoratori occupati, disoccupati e pensionati, vivete una vita agiata, fatta di disponibilità economica e di privilegi che la carica istituzionale vi garantisce attingendo dalla povera gente con tasse e balzelli vari, non avete problemi di sopravvivenza come i proletari in genere connazionali e migranti e avete accesso alle leve del potere, che decidono delle sorti dei popoli sottomessi all’ingordigia dei profitti dei detentori dei mezzi di produzione e della ricchezza prodotta dagli sfruttati. Inoltre, non dimostrate di essere capaci di guardare fuori dalla vostra esistenza dorata, dove centinaia di milioni di persone vivono nella miseria, in condizioni disperate e nel più totale abbrutimento della vita sociale.

      Provate a immedesimarvi almeno per un istante nella vita grama delle tragedie della migrazione per povertà, malattie, guerre e persecuzioni varie degli ultimi tempi di parti consistenti di popolazioni, in particolare dell’Africa e del Medio Oriente. Tutto questo dovrebbe indurvi a riflettere sulle cause dei mali passati, presenti e futuri dell’umanità se sopravvivesse l’attuale ordinamento sociale, basato sullo sfruttamento del lavoro altrui e sull’illecito arricchimento di pochi magnati. Invece l’egoismo borghese che regna in voi non vi consente di guardare fuori dal vostro stato sociale e tutto serve a salvaguardare il vostro tenore di vita, compreso il votare una risoluzione che suona offesa all’intelligenza e alla natura umana degli individui e rivendica giustizia, che noi comunisti, assieme all’intera classe lavoratrice garantiremo dopo la conquista del potere e della democrazia proletari. Per la dignità della vostra esistenza sulla Terra sarebbe opportuno che abbandonaste quell’atteggiamento tronfio, pieno di arroganza del potere, che avete avuto nel condannare con quel voto irresponsabile la cultura e l’impegno di vita dei comunisti, che vivono e si battono per costruire un mondo nuovo dal quale scompaiano per sempre le differenze di classe e le vessazioni di oggi a cui sono sottoposti miliardi di esseri umani.

      Ma voi siete accecati da verità e interessi di parte che non vi consentono di guardare la realtà che vi circonda e di riconoscerne le cause insite nel sistema che sostenete ed elogiate e che vi ostinate a puntellare anche con risoluzioni false e inutili come quella che avete votato. Sì inutili, perché al momento opportuno esse saranno cancellate dalla letteratura e dalla storia dal furore delle rivoluzioni proletarie socialiste, così come oggi il vento trascina via e disperde i cattivi odori provenienti dal vostro pascere nella maleodorante ricchezza oppure come le mareggiate rigenerano le acque del mare, specialmente di quelle in quinate sotto costa, che fanno il pari con la corruzione che alberga nei palazzi del potere borghese e clericale. E’ dal passaggio dal comunismo primitivo delle comunità alla società divisa in classi contrapposte e al potere della classe padronale che avete inquinato la coscienza umana e state distruggendo il pianeta. Statene certi, toccherà a noi comunisti ripristinare i valori della convivenza civile e salvare la Terra dalle rapine e dalle distruzioni capitalistiche e imperialistiche e allora per le vostre falsità di potere non ci sarà più posto nella storia e nella coscienza dell’umanità.

Forio (Città Metropolitana di Napoli), 4 novembre 2019.

* Segretario generale del P.C.I.M-L.

   domenicosavio@pciml.org   

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