Lettera per presentazione della lista “Procida che vorrei “
Sono stato alla presentazione della lista “ La Procida che vorrei “ per le prossime elezioni del consiglio comunale. Sono stato sostenitore ed elettore di questa compagine che avendo vinto le elezioni nella scorsa tornata ha amministrato il paese negli ultimi cinque anni. Non nascondo di essere stato deluso da come il paese sia stato amministrato in questi cinque anni. Anche la manifestazione di presentazione non ha suscitato in me entusiasmo, pur se devo confessare che non l’ho seguita totalmente perché vinto dalla stanchezza , ad un certo punto ho abbandonato la piazza, e non posso escludere che il seguito possa essere stato di altro livello.
Dovrò votare però. Che faccio quindi?
Questo è un paese di destra; da quando è nata la repubblica democratica e quindi si è votato è stato sempre amministrato dalla destra, prima c’era il fascismo cioè la destra più estrema , i cui maggiorenti ,caduto il fascismo, si sono riciclati nel partito vincente del post fascismo.
Quindi si può dire con certezza che questo paese è stato da sempre amministrato dalla destra e ad osservare la lista di destra per le prossime elezioni , si riscontra che persino i cognomi sono gli stessi, segno di una successione quasi dinastica. Negli ultimi cinque anni ha amministrato la “ Procida che vorrei “ che si potrebbe definire di sinistra.
Ora se a Procida si riscontrano problemi, ed è così tant’è che la stessa destra se ne lamenta , vuol dire che negli oltre cinquant’anni la destra non li ha risolti e forse determinato ed aggravato.
Pretendere che in cinque anni questi nuovi amministratori avrebbero potuto risolvere i problemi sarebbe pretestuoso. Tra l’altro sembra che la situazione ereditata sia dal punto di vista sociale, organizzativo che economico , fosse a dir poco disastrosa.
Pur deluso quindi ritengo doveroso dare alla “ Procida che vorrei “ una ulteriore opportunità: la voterò nuovamente.
Ritengo però necessario segnalare che io personalmente e molti altri come me si aspettavano molto di più e non vorrebbero restare ulteriormente delusi.
C’è dell’altro da evidenziare. Questa elezione del nostro consiglio comunale ha una valenza nazionale essendo connessa a molte elezioni di consigli regionali ed anche nostra regione elegge il consiglio regionale.
Le cose dette per il nostro comune valgono anche a livello nazionale. L’Italia è sempre stata di destra e governata dalla destra ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. La massima espressione della destra italiana è stata il fascismo. Disastroso da tutti i punti di vista.
Il fascismo in Italia non è mai morto : si è prime riciclato e poi ha sempre sonnecchiato in una falsa democrazia sempre pronto ad intervenire. Lo ha fatto nel tempo con le stragi , il terrorismo, i misteri che hanno costellato, funestandola ,la vita democratica del paese. Oggi il fascismo si ripropone. Lo schema è lo stesso : individuare un falso nemico cui addebitare i mali del paese di cui la stessa destra è causa. Una volta gli ebrei, i bolscevichi, i gay: oggi gli immigrati, i rom ecc.: sempre i deboli cui è facile e vile mostrare i muscoli virili.
A mio giudizio oggi la situazione è analoga se non peggiore, a quella degli anni venti del secolo scorso: oltre alle ingiustizie il fascismo ha determinato milioni di morti e disastri morali e civili : non possiamo permetterci di ripetere gli stessi errori.
Votare destra oggi può significare riconsegnare l’Italia al fascismo che ribadisco è stato disastroso e non è mai morto.
Quindi con tutti i limiti del nostro sindaco Ambrosino e di quelli che potrei considerare maggiori del presidente regionale De Luca, ritengo di avere il dovere di votarli e invito tutti i sinceri democratici a fare altrettanto.
Il momento ritengo sia grave non ci possiamo permettere cavillosi , inutili e principalmente dannosi distinguo .
Franco Cerase