I cittadini dell’isola di Procida intendono portare all’attenzione di tutti ciò che sta accadendo all’arenile della Chiaiolella.
“Se durante la quarantena abbiamo esultato nel vedere la natura riconquistare i suoi spazi, con altrettanto rammarico dobbiamo prendere atto che, ancora una volta, la responsabile di quanto sta accadendo è la mano dell’uomo.
Mentre assistevamo alla frana di una parte cospicua del costone (lato faraglioni, Ciraccio), il mare, con un’insolita furia, si scagliava sulla spiaggia libera della Chiaiolella (lato Vivara).
Quest’anno, però, sembra non esserci il noto equilibrio nel lavorìo del mare, che all’inizio della bella stagione ci consegna una spiaggia più o meno ampia: il livello della sabbia, infatti, è sceso di quasi due metri e ha portato alla luce vecchie costruzioni utilizzate per il “ripascimento” della spiaggia (operazione di qualche anno addietro) che però, fino allo scorso anno, erano completamente coperte dalla sabbia.
Cosa è cambiato negli anni? Sono state “costruite” due scogliere, per la precisione una alla destra della spiaggia, allo scopo di contenere i detriti di una vecchia frana del costone sotto Santa Margherita, l’altra alla sinistra della stessa, a proteggere una struttura balneare.
Urge innanzitutto la perizia di un tecnico competente che ci spieghi quanto sia plausibile l’ipotesi di un cambio delle correnti, così come delle onde, ora convogliate tutte al centro delle due scogliere, proprio nel punto più eroso.
Tutte le nostre attività sono legate, in modo più o meno diretto, alla stagione estiva di balneazione.
Il venir meno della spiaggia potrebbe rappresentare l’ennesimo duro colpo al turismo procidano, fatto non solo di eventi artistici e culturali, ma anche di tradizioni culinarie tramandate e condivise, turismo balneare e alberghiero.
Attendiamo con ansia che chi di competenza (avvalendosi magari anche di personale adeguatamente qualificato) si faccia carico di questo enorme problema, per salvare il turismo procidano – in particolare quello della Chiaiolella – prima che questo 2020 si porti via anche la nostra spiaggia e, con essa, il grande patrimonio che rappresenta per l’isola di Procida.”
E’ da un paio di giorni che il mare ha iniziato ad infiltrarsi al di sotto delle proprietà confinanti con la spiaggia, scoprendo un muro che all’epoca della costruzione era coperto dalla sabbia per circa 2,5 metri dalle fondamenta, causando i primi colli.
Speriamo vivamente che non si aspetti la tragedia prima di un intervento tempestivo e che l’amministrazione mostri l’interessamento dovuto per la gravità della situazione in vista anche della nota candidatura a futura Capitale della Cultura!
Il comitato per la spiaggia della Chiaiolella.