Cinque regioni -Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria- nella zona arancione. La Provincia autonoma di Bolzano nella zona rossa. Sono le novità formalizzate dall’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Il provvedimento entrerà in vigore mercoledì 11 novembre, con l’applicazione di nuove regole per le regioni che cambiano status e colore.
“Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sentiti i presidenti delle Regioni interessate, ha firmato l’ordinanza che individua le regioni che passano dall’area gialla a quella arancione e rossa (rischio alto, livello 3 l’area arancione; rischio alto, livello 4 l’area rossa). Le misure previste dall’ordinanza, nell’ambito dell’emergenza coronavirus, entrano in vigore domani, 11 novembre. E’ quanto si legge sul sito del ministero della Salute”, si legge sul sito del ministro.
LA DICHIARAZIONE DI DE LUCA
#CORONAVIRUS: vedo che sugli organi di informazione si è creata un’attesa di decisioni riguardanti la Regione Campania. La collocazione di fascia della Campania è già stata decisa ieri, a fronte della piena rispondenza dei nostri dati a quanto previsto dai criteri oggettivi fissati dal ministero della Salute. Ho sollecitato io un’operazione trasparenza, pubblica e in tutte le direzioni, per eliminare ogni zona d’ombra, anche fittizia. Dunque, non c’è più nulla da decidere e da attendere. Riconfermo altresì che sulla linea di rigore sempre seguita dalla Regione, solleciterò nelle prossime ore e nei prossimi giorni i ministeri dell’Interno e della Salute ad assumere provvedimenti rigorosi per il rispetto delle regole e per il contrasto all’epidemia. Non sono assolutamente tollerabili immagini come quelle del lungomare di Napoli, o di strade e quartieri abbandonati a se stessi, nei quali si continuano a violare le norme senza che nessuno di quelli che hanno il dovere di impedirlo muova un dito.Non è tollerabile che il lavoro straordinario fatto sul piano sanitario e ospedaliero, a tutela della vita delle persone, sia inficiato da un contesto ambientale che si muove nel segno della irresponsabilità istituzionale e comportamentale.