domenica, Novembre 24, 2024
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CONDIZIONE DRAMMATICA DELLA GIUSTIZIA A ISCHIA, L’ASSOCIAZIONE FORENSE SCRIVE AL MINISTRO BONAFEDE



Sulle condizioni drammatiche in cui versa la giustizia sull’isola d’Ischia, i vertici dell’Associazione Forense hanno scritto al Ministro Bonafede. Di seguito pubblichiamo il testo integrale della missiva.   Ill.mo Sig. Ministro, a distanza di ben due mesi dall’incontro del 10 settembre c.a., alla presenza del Capo Dipartimento, Dott.ssa Fabbrini, del Direttore Generale del Personale e della Formazione, Dott. Leopizzi, dei Presidenti della Corte d’Appello di Napoli, Dott. Giuseppe De Carolis di Prossedi, e del Tribunale di Napoli, Dott.ssa Elisabetta Garzo, del Consigliere del CNF, Avv. Francesco Caia, e del Presidente del COA di Napoli, Avv. Antonio Tafuri, denunciamo, purtroppo, con sconforto, lo stato comatoso dell’Amministrazione della Giustizia ad Ischia, aggravatosi nella attesa, spasmodica, quanto vana, della adozione di provvedimenti di assegnazione di personale. I farraginosi iter burocratici non si sono ancora conclusi e temiamo che le pratiche siano “impantanate” su chissà quale tavolo, mentre il Servizio Giustizia isolano langue, soffre e raggiunge livelli di inefficienza intollerabili, finendo con il subire un discredito irreversibile e favorendo, anche su un territorio che fino a qualche tempo fa rappresentava, non solo in senso geografico, una “isola felice”, il ricorso a forme di “autotutela”, espressione di un oscurantismo medioevale che, si sperava, debellato. La dott.ssa Rossella Novella, vincitrice di concorso per la mobilità intercompartimentale, resta ancora alle dipendenze del Ministero dell’Interno. E pure, nell’incontro precitato erano state fornite univoche indicazioni sulla soluzione del problema entro la fine del mese di settembre. Neppure il dott. Cammarota e la dott.ssa Di Maio, desiderosi di offrire il loro contributo al funzionamento della Sezione Distaccata di Ischia, sono stati ancora ufficialmente notiziati circa la loro applicazione. L’Ufficio del Giudice di Pace di Ischia è ormai ridotto alla paralisi, non essendovi più alcun funzionario che, in tempi di Covid, possa sostituire, pur solo temporaneamente, quello titolare, collocato ormai in quiescenza da ben tre anni. E così le pubblicazioni dei provvedimenti, che già registravano ritardi incredibili, si sono arrestate alla data del 3 luglio 2020. Impressiona l’arretrato in giacenza, e si consideri che, addirittura, sino alla suindicata data di interruzione, per la pubblicazione di un decreto ingiuntivo si era già costretti ad attendere almeno un anno e mezzo dalla sua emissione. Altro che Ufficio di prossimità! Anche la ex funzionaria, ora in pensione, dott.ssa Anna Comune, ha già dato da tempo la sua disponibilità alla applicazione provvisoria preso l’Ufficio del Giudice di Pace di Ischia, a titolo totalmente gratuito. Ha perfino riattivato la sua posizione presso l’Inail e convenuto i termini della polizza assicurativa richiesta, con spese a suo carico. Quali le ragioni dei ritardi nell’assegnazione dei dipendenti già destinati alla cancelleria dei due Uffici e, soprattutto, quale l’ostacolo alla adozione del provvedimento di ripristino temporaneo della pianta organica della Sezione Distaccata di Ischia tanto auspicato nel corso della riunione del settembre scorso? Quali le risposte da dare ad un cittadino che si è rivolto alla Giustizia per il riconoscimento di un proprio diritto e che per ottenere un misero decreto ingiuntivo o la sua pubblicazione è costretto ad attendere anni? Il quadro generale è semplicemente disarmante! Allo Stato non importa se una persona fallisce per le inefficienze della Giustizia! Ormai da tempo e quotidianamente, anche sulla isola d’Ischia, gli esercizi commerciali sono costretti a chiudere per questo motivo. Qualcuna delle Istituzioni pubbliche si preoccupa di verificare la condizione di cittadini costretti a vivere in povertà a causa dei ritardi nella evasione delle loro domande in sede giudiziaria? Così muore la economia locale e quella nazionale! La lentezza pachidermica e la eccessiva burocratizzazione hanno messo in ginocchio un intero territorio, nell’indifferenza generale!! E’ incredibile pensare che, mentre vi sono persone disponibili a mettere a disposizione le proprie energie professionali e umane (alludiamo, tra gli altri, ad ex dipendenti in pensione che da mesi si sono dichiarati disponibili a prestare il proprio lavoro presso gli Uffici giudiziari ischitani in forma assolutamente gratuita), lo Stato indugi in inammissibili perdite di tempo per valutare (solo valutare) la possibilità di una loro applicazione, senza preoccuparsi di individuare soluzioni alternative, se non attraverso forme di interpello inadeguate, nella maggior parte dei casi prive di effetti significativi ed antistoriche. Signor Ministro, avendo apprezzato personalmente la Sua lealtà, attendiamo da Lei risposte convincenti!! Certo è che i cittadini e gli operatori dell’isola d’Ischia non hanno più la forza di reggere la condizione di isolamento in cui sono stati relegati (meglio: abbandonati). Resta da sciogliere il nodo della stabilizzazione della Sezione Distaccata, per la quale giace in Parlamento più di una proposta di legge, tenuto conto che la continua precarietà non agevola la copertura degli organici, procrastinando una condizione di grave inefficienza della macchina giudiziaria e di assoluto disagio della intera Cittadinanza. L’isola d’Ischia, per densità demografica (ha una popolazione residente di circa 70.000 abitanti e nella stagione estiva le presenze sono superiori a 500.000), importanza economica (sul territorio vi sono oltre 400 esercizi alberghieri) e per entità del contenzioso (considerando non solo le cause riservate alla Sezione, ma anche quelle in materia di lavoro e previdenza, ecc.), assume una posizione tutt’altro che trascurabile a livello nazionale. Intenderemmo conoscere anche l’esito degli studi degli Uffici Legislativi del Ministero che, come ci ha rappresentato nel menzionato incontro, avrebbero proposto una soluzione giuridica appagante al problema, anche eventualmente nell’ottica della istituzione di nuovi Uffici Giudiziari, per le isole. Restiamo fiduciosi di ricevere un sollecito riscontro. Con ossequi Il Segretario (Avv. Francesco Cellammare) Il Presidente (Avv. Gianpaolo Buono)

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