sabato, Settembre 21, 2024
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APPROVAZIONE DEL PUC A FORIO, LA DURA NOTA DI NICOLA LAMONICA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE E DI CITTA’ METROPOLITANA



PUC di Forio! Un istituzionale dequalificante “scaricabarile” di responsabilità sulle “prescrizioni” di enti terzi al Piano adottato con del. di GM 110 del 22/06/2018, non determina stranamente l’aggiornamento degli atti e non condiziona il voto positivo e sconsiderato del Consiglio Comunale nella sola sua espressione di maggioranza con una significativa defezione!

Lettera aperta

                                                                                         ai foriani  ed al loro  Consiglio Comunale

al Presidente della Giunta Regionale

al Presidente della Città Metropolitana di Napoli

agli enti “terzi” che hanno espresso le prescrizioni

ai mass media

Cari concittadini foriani ed isolani, Egr. Presidenti in indirizzo

la cronistoria del PUC di Forio dal 1941 (Piano Calza Bini) al 2018 ( Delibera di GM 110/2018 di adozione del PUC) e successivamente fino al Convegno al Torrione de “ la Stanza/Spazio sociale dell’isola d’Ischia” del 12 ottobre 2019   ha un seguito a dir poco raccapricciante per i risvolti socio-culturali ed occupazionali che il PUC, approvato il 29/12/2020, determina e che qui cerco di mettere in luce. Lo faccio come espressione di una forza ecologista che fin dalla Sua nascita nazionale col Sen. Guido Pollice e in Campania con la significativa e combattiva figura di Antonio D’Acunto ha saputo costruire una sua presenza nelle piazze e nelle istituzioni ispirandosi costantemente al filone dell’ambientalismo scientifico, senza minimamente trascura il dialogo ed il coinvolgimento della gente comune e del mondo accademico.

               Con la delibera di Consiglio Comunale di Forio n.33 del 29/12/2020 riguardante il PUC di  Forio –  reso efficace  con pubblicazione sul Burc n.14 dell’8 febbraio 2021 – si apre una nuova fase della programmazione e pianificazione territoriale locale negativa sia perché si negano diritti collettivi essenziali ( relativamente alla riqualificazione territoriale ed alla vivibilità, ai servizi connessi  alla raccolta e riciclaggio dei rifiuti, alla salvaguardia della biodiversità ed alla rinaturalizzazione di alcuni siti come Zaro, alla difesa dell’area collinare e relativa e specie arborea come Cyperus Polystachyus,  all’aspetto identitario del paese da legare all’economia ed all’occupazione, …  ), sia per la mancata conquista di diritti soggettivi, delegando ancora una volta questi diritti alla improvvisazione, alla concessione politica di qualcuno.

                In particolare evidenzio il diritto alla prima casa da estrarre tra le sanatorie possibili e legato alla discrezionalità della Soprintendenza; la conservazione sul territorio ischitano di legittime attività speciali (tipo rottamazione) che in uno a quelle artigianali produttive potranno sopravvivere solo dopo aver superato il contenzioso con il vicino, creando comunque una penalizzazione ambientale laddove viene ad insediarsi; … E, per effetto di omissioni, di violazioni di leggi e sottovalutazioni individuali, il futuro non è assicurato poiché affidato ad uno strumento urbanistico che non migliora la situazione attuale, oltre a produrre un inutile ulteriore consumo di suolo ed un duro colpo alla qualità del paese!

               Le affermazione di cui sopra, gravi e preoccupanti per i risvolti socio-economici ed ambientali che determinano, sono negli atti se è vero che –  tra il detto e non detto in Consiglio Comunale e nonostante il tentativo  dell’opposizione “ per conoscere la qualità degli atti depositati a sostegno del PUC ” –  i depositati  Attestati  di Conformità da parte degli Enti  preposti,  espressi con la formula  “ a condizione  che …” , siano largamente rimasti improduttivi sul tavolo di qualcuno e non abbiano inciso in termini correttivi e qualitativi sul PUC . In sostanza, una dequalificante pratica dello “ scaricabarile a cascata” si è consumata senza che nessuno abbia mai potuto controllare la corretta o meno applicazione delle proprie prescrizioni e ciò ai sensi del vigente Regolamento per l’Attuazione del Governo del Territorio n.5/2001 che assegna tutte le responsabilità dell’atto definitivo al Comune esonerando gli “Enti terzi” dalla verifica e corretta applicazione di quello che prescrivono; su questo punto il dibattito consiliare nulla ha detto ed allo stato non si sa se gli atti finali legati  al  PUC e votati dal Consiglio siano quelli corretti o quelli che hanno preceduto le prescrizioni! Nel caso che questo sia vero si paleserebbe, al di là dei contenuti di Piano, uno scenario drammatico dove tutti ( progettisti, dirigenti, Sindaco e membri della Giunta, …  )  abbiano qualcosa da rimproverarsi se non altro per aver indotto il Consiglio a discutere su atti improponibili e gli unici eventuali colpevoli del danno fatto verrebbero ad essere i votanti del Consiglio Comunale che approvano il PUC . Il perché non è chiaro, ma questo appartiene ad un’indagine che non spetta a me fare! E’ bene richiamare a questo punto quanto segue :

•             che con nota de La Stanza/ Spazio sociale dell’isola d’Ischia  – firmata dallo scrivente anche a nome di valide espressioni del mondo culturale ed ambientalista napoletano, che qui si ripropone per le segnalazioni e l’allarme che esprime – depositata nelle mani dei Consiglieri Comunali in adunanza il 29/12/ 2020 e per conoscenza anche nelle mani del Segretario Generale dell’Ente, si portavano all’attenzione del Consiglio le criticità legate al Puc in approvazione;

•             che detta nota –  arrogantemente estromessa dal dibattito da parte dal Presidente del Consiglio avv. Michele Regine, nonostante a suo dire evidenziasse “ aspetti considerevoli, cioè da prendere in considerazione” e nonostante il richiamo a discuterne del Cons. avv. Enzo Di Maio a nome dell’opposizione –  successivamente, viene inoltrata alla Città Metropolitana di Napoli  ( acquisita a protocollo con n. 7162 del 14/01/2021 )  che risponde, in data 20/01/2021 Registro U.0010727, al sottoscritto / in rappresentanza de La Stanza ricorrente ed al Sindaco del Comune di Forio declinando ogni responsabilità di merito su quanto proposto al Consiglio da Parte della Giunta dal momento che, ai sensi del Regolamento di Attuazione per il Governo del territorio n.5/2001, spetta ai Comuni “la piena ed esclusiva competenza e responsabilità del procedimento di formazione, adozione ed approvazione dei Piani Urbanisti locali e delle loro varianti”.      

               Ci troviamo quindi di fronte ad un Regolamento Regionale procedurale che assegna la piena responsabilità al Consiglio Comunale che, nella fattispecie, nulla ha fatto per capire e per aiutare a comprendere le argomentazioni  del tecnico progettista che sanno tanto di “ arrampicata sugli specchi”  e per dare risposte concrete alle perplessità sollevate dai Consiglieri di opposizione, che per protesta addirittura sono costretti a lasciare il Consiglio dopo aver “combattuto “ per avere le carte e trovare certezze su un  dire, a dir poco, abbastanza enigmatico del progettista presente che oltretutto non manca di contraddirsi in più occasioni ammettendo la colpa del non aggiornamento del Piano almeno alle Osservazioni della Città Metropolitana del 12/09/2019, senza comunque minimamente “ inimicarsi” il proprio datore di lavoro ed i responsabili comunali del procedimento.

 La lettura del verbale consiliare dà validità a tali affermazioni! Per semplificare è giusto affermare che il verbale consiliare ( nei contenuti totalmente inappropriato al tema da trattare che non è di poco conto, qual è il valore programmatico di un  PUC) esprime una triste verità per quanto riguarda l’attendibilità degli atti a sostegno del PUC sia per alcune dichiarazioni  contraddittorie  e fuorvianti da parte del tecnico progettista, sia  per  la superficialità di alcuni interventi e per i silenzi di tanti della maggioranza che alzano la mano per approvare un progetto di cui nulla conoscono  e che nulla dà se non il contentino a qualcuno e/o a strutture economiche per ritorno elettorale; e mi fermo qui … . Ed è giusto qui anche richiamare l’attenzione sul fatto che un membro della maggioranza, geom. Luigi Patalano, di competenza specifica per professione lascia l’aula senza motivazioni dichiarate e non partecipa alla votazione finale!

Nota sociale dolente! Su tutto quanto accade a Forio pesa al negativo l’assenza della politica, l’indifferenza di chi è stato colpito nei suoi diritti di cittadino  e che decide ancora una volta di affidarsi  agl’interessi elettorali di qualcuno, la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni; la rinuncia ad intervenire e la  irresponsabilità  di chi già pregusta già il successo elettorale nel triste gioco cadenzato dall’ io non c’ero e che sulle disgrazie del paese promette un nuovo blaterare cercando di  avere consensi anche sulla ingannevole promessa di fare giustizia sul PUC e quanto altro con la “ faccia tosta”  e la  irresponsabile bugia che cambiare/correggere/ integrare il PUC sia un gioco da bambino. Con l’approvazione del PUC si apre uno scenario drammatico a cui la presente associazione, con  la sua  ulteriore segnalazione/denuncia, cercherà di porre freno anche con ricorso al Parlamento  nel rispetto delle regole che la democrazia e la Costituzione offrono per consegnare Forio riqualificata e vivibile al più ampio contesto isolano. Forio 08 Marzo 2021

                                                              Nicola Lamonica/ VAS – Circolo Metropolitano di Napoli

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