Con le lacrime agli occhi e la voce rotta dall’emozione, la signora Filomena Buono a cui lo Stato sta per abbattere la prima casa di necessità che con inenarrabili sacrifici di vita ha costruito a Forio assieme al marito Domenico De Siano per la figlia Luisa ancora minorenne, si è rivolta ai suoi cari defunti affinché le stessero vicino in questo momento drammatico. E lo ha fatto in diretta televisiva a Nuvola Tv nel corso della trasmissione “La Voce del Popolo” condotta dal giornalista Gennaro Savio. E’ stata una telefonata toccante in cui la signora Filomena ha raccontato la sua vita segnata da amarezze e tragedie familiari. “Ho perso cinque figli – ci ha raccontato Filomena – e l’unica mia figlia è la gemella di un fratellino morto. La casa mio marito l’ha costruita per proprio per Luisa la quale dopo aver perso lo zio, mio fratello Luigi, e le tre cuginette nella tragica frana di Monte Vezzi e aver vissuto il terremoto del 2017, ad agosto ha perso anche la nonna che era la sua vita. Ora per l’abbattimento della casa non mangia più e non beve più, non vuole vedere nessuno e non ci parla. Si è isolata”. La signora Filomena che è a letto con la bronchite e che è in attesa di conoscere l’esito del tampone che ieri è stato effettuato dai medici dell’Asl Napoli 2 Nord, è distrutta per l’imminente demolizione per la propria casa in cui vive con la famiglia da circa venti anni. Il loro è un calvario senza fine, acuito in questi mesi dalla crisi economica galoppante che attanaglia le famiglie lavoratrici e dalla pandemia da Covid-19 per cui si chiudono scuole, esercizi commerciali, piazze e lungomari e per cui si ferma tutto tranne le demolizioni delle case: da non credere! E la cosa che rattrista ancora di più è il fatto che ad essere demolite senza sosta sono sempre e solo le abitazioni di prima necessità della povera gente e giammai gli immobili della grossa e parassitaria speculazione edilizia affaristica con cui sono state distrutte coste e colline. Case di necessità costruite abusivamente perché la politica degli ultimi quarant’anni in tutto il centro sud Italia, al contrario di quanto avvenuto al nord, non ha avuto la volontà di dare la possibilità ai cittadini di costruirsi la casa nella legalità e che nell’abusivismo edilizio ha sguazzato anche per racimolare consenso elettorale. Allo stesso modo di come oggi la politica di centro, centrodestra e centrosinistra degli ultimi vent’anni è responsabile delle demolizioni che non ha avuto la volontà di sanare gli abusi delle prime case di necessità, con l’aggravante di aver persino strumentalizzato questa tragedia sociale promettendo la risoluzione del problema ad ogni campagna elettorale ma senza mai risolverlo. Intanto il Comitato per il Diritto alla Casa delle Isole di Ischia e Procida fondato dal compianto Domenico Savio, in queste ore ha presentato al Presidente del Consiglio Mario Draghi, a Deputati e Senatori della Repubblica, al Presidente e ai consiglieri della regione Campania e ai Sindaci dell’isola d’Ischia una richiesta di immediata approvazione di un provvedimento legislativo di moratoria degli abbattimenti delle prime case di necessità per questioni di ordine pubblico ed emergenza sanitaria per la pandemia da Covid-19 in corso e nelle more la soluzione definitiva del dramma delle demolizioni delle nostre abitazioni.