(ANSA) Da lunedì l’Italia si colorerà per intero di giallo, fatta eccezione per la sola Valle d’Aosta che resterà ancora in arancione, seppur riaprendo i dehors dei bar fino alle 18. E cresce sempre più il dibattito su coprifuoco e mascherine.
Argomenti che saranno al centro della cabina di regia di lunedì dove, con ogni probabilità, arriverà il via libera allo slittamento alle 23 dell’obbligo di restare a casa. “Credo che progressivamente l’idea è di arrivare a superare la misura del coprifuoco”, ha annunciato il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, senza specificare però tempi e modi.
Altro argomento di discussione è quello legato all’obbligo delle mascherine. “Al chiuso la mascherina dovrebbe rimanere anche dopo, per un bel po’”, il parere del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che, nei giorni scorsi, aveva ipotizzato l’addio alle protezioni una volta raggiunti i 30 milioni di vaccinati. Apre alla possibilità di togliere le mascherine all’aperto Andrea Crisanti, secondo il quale una decisione potrà essere valutata tra “un paio di settimane”. Arriva dall’infettivologo genovese Matteo Bassetti, infine, l’invito al governo a rimuovere l’obbligo della mascherina “dopo 20 giorni dalla prima dose del vaccino”.
Continua, anche se lentamente, la decrescita della curva dell’epidemia da Covid-19 in Italia: l’indice di trasmissibilità Rt, secondo l’ultimo monitoraggio settimanale della Cabina di regia, si è infatti ulteriormente abbassato arrivando al valore di 0,86 ed anche l’incidenza risulta ancora in discesa toccando i 96 casi su 100mila abitanti. E buone notizie riguardano pure la situazione degli ospedali, con sole tre regioni – Lombardia, Toscana e Calabria – che sono sopra le soglie di allerta per l’occupazione dei posti letto per Covid in terapia intensiva e nei reparti di area medica.
Dati valutati positivamente dal presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa al ministero della Salute per l’analisi del monitoraggio. In tutti i Paesi europei, ha spiegato, “le curve sono o stabili o in lenta decrescita e anche in Italia la curva indica una progressiva decrescita. Una decrescita lenta ma che continua in queste ultime settimane e si rileva in tutte le regioni”. Inoltre, “tre regioni – ha evidenziato – sono scese sotto la soglia dei 50 casi per 100mila abitanti, soglia che recupera la possibilità di effettuare il tracciamento stabile dei casi”. (ANSA)