Al termine del rito abbreviato il gip dottoressa Comella ha inflitto una condanna di quattro anni di reclusione al 50enne Michele Conte, arrestato lo scorso 17 dicembre dai carabinieri del Nucleo Operativo dopo che nella sua abitazione e nelle pertinenze della stessa furono rinvenuti oltre due chilogrammi di sostanza stupefacente. Un vero e proprio successo per i difensori del baranese, gli avvocati Bruno Molinaro e Massimo Stilla, se si considera che il pubblico ministero aveva chiesto una pena di ben quindici anni di reclusione. Il Conte, tra l’altro, ha anche lasciato il carcere di Poggioreale dove si trovava detenuto dal momento dell’arresto ed ha ottenuto il beneficio degli arresti domiciliari. Gli avvocati sono riusciti a dimostrare la marginalitĂ della responsabilitĂ del proprio assistito rispetto invece al reale proprietario del quantitativo di droga che era stato soltanto affidato – se così si può dire – per una custodia momentanea da parte di Conte, il quale è rimasto poi coinvolto in questa storia da cui ne esce probabilmente molto meglio di quanto era stato in un primo momento preventivato.