di Elisabetta Maschio
“Caro diario, finalmente si parte! Ieri sono cominciate le vacanze a scuola ed oggi, insieme alla mia famiglia, raggiungerò Milano! Sono super emozionata! Il treno sta per partire, sento i motori che iniziano a riscaldarsi, il fischio del treno indica la partenza, 3..2..1 e VIA! Io e mio fratello per ammazzare il tempo giochiamo, papà e mamma ci guardano felici. Il Natale è alle porte, non vedo l’ora di aprire tutti i miei regali, si, lo so, ho 12 anni, sono una signorina ormai però ai regali di Natale non si può dire di no! Guardo dal finestrino del treno i paesaggi, ci sono tanti campi coltivati, ho visto anche le mucche e i cavalli.. Papà ha chiesto al controllore dove siamo precisamente ed il signore ha risposto “siamo nei pressi di San Benedetto Val di Sambro”… “Che nome lungo – ho pensato – chissà qual è il nome degli abitanti di qui”. Improvvisamente ho sentito un boato, il calore che sentivo prima della partenza si stava facendo sempre più forte, ma questa volta non erano i motori.. Sentivo la mia pelle bruciare lentamente.. “Papà, mamma, Gianluca dove siete? Qualcuno mi risponde?”, li cercavo ma non riuscivo a vederli, era tutto buio.. Forse era solo nella mia mente perché le mie labbra ed i miei occhi da quel momento non si aprirono più. La mia famiglia è riuscita a scendere da quel vagone, io purtroppo no… Mia mamma Rosaria e mio fratello Gianluca si sono salvati, mio papà Gioacchino, invece, ha perso la vita pochi mesi dopo l’esplosione a causa dei traumi subiti.
Il mio nome è Federica Taglialatela, ho 12 anni, e quel 23 dicembre del 1984 ero sul Rapido 904 per raggiungere Milano e festeggiare il Natale con la mia famiglia, ma un ordigno comandato da lontano ha completamente distrutto i miei sogni e i miei progetti per il futuro…”
#pernondimenticare