di Elisabetta Maschio
“La cultura evoca il termine capitale anche nell’alto significato di questa parola. La cultura è un capitale da valorizzare e da investire, lo è come somma delle espressioni dell’ingegno umano, lo è come eredità lasciata nei millenni, nei paesaggi di luoghi incantevoli, come questa isola stupenda”, con queste parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto il suo discorso in occasione della cerimonia di inaugurazione di Procida Capitale della Cultura Italiana. “Un altro significato si aggiunge ulteriormente – ha continuato il presidente – quello che emerge dal porre sotto i riflettori nazionali un luogo appartato come per definizione è un’isola, una piccola isola che divenga per un anno il fulcro da cui viene valorizzata e si irradia l’esperienza culturale della Repubblica e permanga, poi, negli anni a seguire, nella rete ideale delle capitali della cultura. Siamo oggi testimoni di questa impresa e voi, cittadini di Procida, ne siete protagonisti. La cultura è un patrimonio della comunità, si tratta di un impegno che offrirà l’occasione per far conoscere meglio la natura di quest’isola, la sua gente, i panorami così suggestivi, l’arte, le qualità e quegli scorci tipici che recano il segno di tanta storia e di tanta umanità. Un’isola, tra quelle definite minori del Mediterraneo, che diventa capitale può apparire a taluno singolare, invece, è uno stile di modernità e insieme un ritorno all’antico, alle sue migliori tradizioni, ai valori che ci ha trasmesso. Potremmo dire che si tratta di un moderno ritorno alla lunga storia della cultura italiana”.
“Oggi l’inaugurazione dell’anno di Procida come Capitale della Cultura è il segno di una Repubblica che si ritrova in tutti i luoghi e in tutte le comunità che la compongono. Procida è capitale perché è esempio di quella cultura italiana diffusa, che trova espressione nelle cento città e nei tanti borghi e che rappresenta per essi e per l’intero paese un volano importante di crescita. Comunità, faro, ancora: sono i nomi che avete dato ai progetti che animeranno le attività in programma quest’anno. Indicazioni ed orientamenti di impegno per costruire consapevolmente il domani. La cultura è motore di crescita, è spinta di apertura, moltiplicatore di energie civili, occasione di confronto, rispetto dell’altrui diversità, ricerca di innovazione. La cultura attrae turismo e rende questo turismo più maturo, più capace di conoscere e di apprezzare e non soltanto di guardare distrattamente. ‘La cultura non isola’ è il motto che abbiamo visto in tante lingue, questa scelta fa comprendere che Procida ha raccolto la sfida! La cultura non è un luogo separato dal contesto sociale, una nicchia di attività umane voluttuarie o superflue bensì è bellezza che si trasmette, è pensiero che arricchisce, è conoscenza, etica, dialogo, emozioni”.
“Procida ha vissuto intensamente il procedere dei secoli ed è stata teatro e officina di mutamenti, di passioni, di idee. La santificazione di esperienze e di saperi né ha composto un vero e proprio atlante storico che così si mostra ad abitanti ed ospiti. Un tempo luogo fortificato ed oggi luogo aperto, un tempo luogo di reclusione ed oggi di accoglienza, espressione di una comunità in cammino che intende valorizzare i propri spazi pubblici, i propri beni comuni, non custodia di un museo a cielo aperto ma spazio da vivere. Tutte le isole del golfo partecipano di un fascino originale per questo sono mete di riposo, di turismo qualificato, soggiorno di intellettuali ed hanno configurato una sorta di vera cittadinanza culturale per artisti e scrittori non soltanto italiani. Si afferma con chiarezza in questi luoghi che la cultura è anche sinonimo di pace, la sua autenticità sta proprio nella capacità di promuovere curiosità che diventa comprensione, amicizia, convivenza, cooperazione”.
Il presidente, durante il suo discorso, ha rivolto un pensiero anche alla guerra che sta colpendo l’Ucraina: “viviamo giorni terribili, siamo travolti da immagini che pensavamo di aver consegnato per sempre all’archivio degli orrori non ripetibili nel nostro continente, invece, altro sangue innocente, altre vite spezzate, altri crimini spietati stanno nuovamente popolando gli abissi della disumanità. L’aggressione compiuta contro l’Ucraina, contro la libertà e la vita dei suoi cittadini da parte della Federazione russa costituisce una ferita che colpisce la coscienza di ciascuno e la responsabilità degli stati. Anche l’energia della cultura deve soccorrerci per fermare la guerra. Il patrimonio culturale genera patrimonio morale in cui risiede la civiltà di un popolo, genera umanesimo, sono le risorse che permettono ai popoli di ripartire, di rialzarsi, di ricostruire sulle macerie, di riprendere a dialogare, di costruire su orizzonti comuni. La cultura respinge la pretesa di chi vuole trascinarla nel vertice della guerra, ribadisce, al contrario, la sua limpida vocazione al dialogo e alla pace. I popoli europei sono intimamente legati da fili che la storia ha reso forti, preziosi, insostituibili; non possono e non devono essere lacerati per colpa di chi ha fatto ricorso alla brutalità della violenza e della guerra. La letteratura, la musica, le arti costituiscono una rete ed una ricchezza comuni che non devono essere smarrite: è questo l’appello che da questa isola, da oggi capitale della cultura, deve giungere per fermare quel coraggio di sperare per trasformarlo in volontà di speranza. E’ in gioco il destino dell’intera Europa che si trova a un bivio tra una regressione della sua storia e la sua capacità di sopravvivere ai mali del passato e di superarli definitivamente”.
“Il mare che ci attornia è una ricchezza straordinaria, bisogna averne cura e al tempo stesso riconoscerne il valore. Il mare unisce, il mare è vita, il mare è solidarietà, è relazione tra i popoli, è cultura, anche per questo Procida Capitale della Cultura è un’occasione per tutta la Campania e nel momento attuale questo riveste una grande responsabilità”.
“Siamo impegnati nella storica opportunità di un decisivo programma di rilancio dell’Italia per rendere il suo sistema più moderno e più efficiente. Il nostro paese riuscirà a raggiungere i traguardi che si è dato soltanto se il meridione tornerà a crescere in modo equilibrato nel segno di una forte innovazione ed una ritrovata coesione. Buon anno della cultura a tutti i procidani, buon anno come capitale, buon lavoro! In questo anno da Procida ci attendiamo di apprendere molto, vi auguro il meglio e mi auguro che l’isola di Arturo e di Elsa Morante possa essere ancor di più conosciuta ed ammirata”.