COMUNICATO STAMPA
“I ragazzi e le ragazze delle isole minori dovranno abbandonare la loro terra solo per scelta e mai più per necessità. Pertanto, dobbiamo lavorare non solo al futuro che dovranno ereditare dalle nostre mani, ma anche al loro presente. Non c’è tempo da perdere e occorre un forte patto civico-politico, nell’interesse dei nostri giovani.
Sicuramente è stato un successo, una nostra battaglia vinta la riforma dell’articolo 119 della Costituzione, che riconosce le peculiarità delle isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità. Nessuno ci sperava più, soprattutto alla luce della crisi di Governo. Eppure, abbiamo dimostrato che nulla è impossibile se si mette in campo impegno, determinazione e perseveranza.
Con lo stesso spirito, dobbiamo essere pronti a compiere un passo successivo, che potrebbe cambiare il volto delle nostre isole. Mi riferisco alla possibilità di chiedere ai nostri Governanti il conferimento di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale.
In altre parole, mi sto riferendo alla richiesta di uno statuto speciale per le isole minori, così come previsto per regioni italiane, come ad esempio il Friuli Venezia Giulia o il Trentino-Alto Adige. Territori ricchi, anzi, ricchissimi rispetto alle nostre isole, che risentono di una forte sperequazione sotto numerosi profili: dalla sanità alla scuola, dai trasporti all’università, dal lavoro alla giustizia (in particolare, il Governo ha deciso di chiudere – entro il 31/12 di quest’anno – i tribunali dell’isola d’Elba, di Lipari e Ischia).
Pertanto, rivolgendomi a tutti i Sindaci isolani, annuncio che la prossima battaglia democratica che l’ANCIM intende condurre riguarda la richiesta di un regime differenziato e particolari agevolazioni sotto il profilo finanziario e fiscale. Il che si traduce – giusto per fare un esempio – nella possibilità di trattenere parte delle imposte pagate dai cittadini sul nostro territorio. Introiti che ci garantirebbero maggiori servizi e una qualità della vita migliore.
Ci tengo a precisare che la richiesta di un’ agevolazione risponde all’esigenza di compensare i maggiori costi sopportati dagli isolani rispetto ai cittadini della terraferma, a parità di pressione fiscale. Dunque, non chiediamo privilegi ma un’equiparazione col resto del Paese.
Già da oggi sono a lavoro per portare nelle sedi istituzionali competenti questa richiesta, che auspico possa essere abbracciata, sottoscritta e condotta da tutti gli Amministratori locali e dalla società civile. Nell’interesse del nostro territorio e soprattutto delle future generazioni, se non vogliamo assistere allo spopolamento delle isole minori. Dopo il traguardo della riforma dell’articolo 119 cost., tutto è possibile. Basta crederci e fare fronte comune.”