Una norma che consenta al Commissario per la ricostruzione sisma di anticipare l’Iva sul contributo di ricostruzione concesso per gli immobili produttivi, la possibilità di utilizzare il Fondo di solidarietà per compensare integralmente gli interessi sui mutui sospesi relativi agli immobili inagibili, meccanismi per favorire la stabilizzazione del personale addetto alla ricostruzione, maggiori stanziamenti per la ricostruzione di Ischia, tenendo conto anche dei danni causati dal dissesto idrogeologico. Sono queste, in estrema sintesi, le richieste avanzate oggi al Parlamento dal Commissario alla ricostruzione dei territori colpiti dal sisma 2016 e dell’isola d’Ischia, Giovanni Legnini, nel corso dell’audizione alla Commissione Bilancio della Camera sulla Legge di Bilancio 2023. “Ringrazio il governo per la sensibilità e l’attenzione dimostrata verso le ricostruzioni post sisma con l’inserimento già nel testo di base del provvedimento di tutte le norme necessarie per assicurare la prosecuzione e l’accelerazione di questi processi. Con poche modifiche, gran parte delle quali senza costi per il bilancio, il Parlamento – ha detto Legnini – può ulteriormente perfezionare il pacchetto di misure ed agevolare un’ulteriore accelerazione della ricostruzione”. “Governo e Parlamento – ha aggiunto – valutino anche l’opportunità di stanziare risorse aggiuntive per i progetti di investimento delle imprese nel cratere sisma. I bandi NextAppennino, finanziati dal Fondo complementare al Pnrr per le aree sisma, hanno registrato domande molto superiori alle attese: abbiamo 2.500 nuovi progetti con una richiesta di 1,5 miliardi di incentivi, ma ne abbiamo 615 a disposizione”. Nel corso dell’audizione Legnini ha fatto il punto sull’andamento della ricostruzione in Centro Italia e ad Ischia, di cui è stato appena nominato Commissario anche per l’emergenza. La ricostruzione privata in Centro Italia, di cui è stato appena varato il Testo Unico, che abroga 61 vecchie ordinanze ed apporta alcune innovazioni sostanziali, contava a fine novembre 24.192 richieste di contributo sisma, per un valore di 8,2 miliardi, con 15.417 contributi concessi, per un valore vicino ai 5 miliardi di euro. Gli edifici già ricostruiti sono 7.500, per circa 18 mila unità immobiliari, mentre i cantieri attualmente autorizzati sono circa 8 mila. La ricostruzione pubblica, così come quella delle chiese, registra pure avanzamenti positivi, grazie anche alle Ordinanze speciali in deroga, con un incremento della spesa effettiva, giunta a 900 milioni di euro, quasi raddoppiata rispetto a dodici mesi fa. A Ischia, dove si contano poco più di mille edifici inagibili dopo il sisma del 2017, l’attività di revisione delle norme e delle procedure, avviata a febbraio scorso, sta cominciando a produrre i primi risultati concreti con un numero sempre maggiore di pratiche che giungono alla conclusione dell’istruttoria (44 finora, di cui 20 negli ultimi nove mesi). Gli eventi catastrofici del 22 novembre hanno prodotto nuovi danni ed aperto nuove problematiche, ha detto Legnini, impongono ora una rivalutazione complessiva del piano di ricostruzione che prevedeva già circa 180 milioni di euro per la mitigazione dei rischi idrogeologici.