domenica, Novembre 24, 2024
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BRIGLIE, TERRAZZAMENTI E MURI A SECCO, ANIELLO DI IORIO: “UN SISTEMA CHE MITIGAVA IL RISCHIO DI FRANA”



In passato sulla montagna che sovrasta Casamicciola venivano piantate gli alberi di castagno in modo da avere i pali per sostenere le viti. Ischia era, fino all’inizio del secolo scorso, una potenza nell’esportazione del vino.

Con lo sviluppo del settore turistico i contadini ed i loro figli si sono orientati a lavorare in questo settore. Si sono quindi lasciati a sé stessi i terrazzamenti. Non si è più avuto bisogno di tanti pali ed il bosco di castagno è stato lasciato a sé stesso.

Purtroppo gli alberi di castagno devo essere curati e con un intervallo di tempo anche tagliati. Con l’andare del tempo essi diventano robusti, non sono più flessibili alla furia del vento e quindi allentano con le loro radici il terreno! Se sono poi su un pendio essi tendono a sradicare il terreno. Quando poi gli alberi muoiono le radici lasciano un terreno allentato in cui penetra facilmente l’acqua che allenta ancora di più il terreno ed agevola lo scatto di frane.

Nel passato, nel periodo delle piogge, i contadini usavano fare dei buchetti sui terrazzamenti a viti! I buchetti servivano per tenere l’acqua piovana ed irrigare il terreno. L’acqua veniva poi utilizzata dalle piante nei periodi di siccità. Inoltre mettendo nei buchetti foglie e rametti secchi essi contribuivano a creare l’humus che legava ancora di più il terreno.

I muri a secco che delimitavano i terrazzamenti, von avendo cemento, lasciavano passare l’acqua superflua e quindi non creavano una pressione sul muro a secco che perdurava per anni con poca manutenzione. In fin dei conti i muri a secco tenevano la montagna.

Le briglie (una specie di canaletto con muretti trasversali!) servivano nei giorni più piovosi a raccogliere l’abbondante acqua che arrivava dalla montagna e portarla a valle con un decorso moderato. Infatti con vasche di contenimento lungo i canaletti si riduceva la velocità dell’acqua e quindi anche eventuali pericoli di inondazione.

Oggi non essendoci tutti i passaggi precedenti (taglio degli alberi di castagno ad intervalli determinati, cura dei terrazzamenti esistenti e dei muri a secco) serve a poco discutere di briglie che non vengono curate! Esse sono solo una parte del sistema di drenaggio delle acque piovane!

Con un sistema moderno di drenaggio delle acque possono essere anche stabilizzate le montagne in modo che esse non cadono a valle e senza che si debba ritornare tutti ad essere contadini!

Nella foto si vede una “mega briglia” che serviva alle “ex Terme Piro” per regolare lo scorrimento del corso d’acqua termale che utilizzava lo stabilimento. Ciò di cui è rimasto del famoso stabilimento si vede anche nella foto!

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