Nella conferenza stampa tenutasi alle 17:30 al termine della riunione del CCS, il Commissario Giovanni Legnini insieme al Prefetto di Napoli e al Commissario Calcaterra hanno illustrato i provvedimenti adottati nella giornata di oggi per fronteggiare l’emergenza. La questione principale riguarda il rientro dei cittadini allontanati dalle proprie abitazioni in seguito all’attuazione del piano di emergenza. Nonostante il termine dell’allerta meteo, l’ordinanza di allontanamento non viene revocata e quindi i cittadini non possono ancora rientrare in casa. Secondo quanto spiegato, non vi sono i presupposti per garantire la sicurezza, o meglio, questi presupposti vanno verificati immobile per immobile. Da domani sei squadre di tecnici inizieranno dalle zone meno a rischio la valutazione di oltre 400 immobili verificando l’agibilità e quindi la possibilità di far rientrare i cittadini. Un’operazione che potrebbe durare altri due se non anche tre giorni. In ogni caso il rientro nelle abitazioni sarà graduale e dipenderà dall’esito delle valutazioni fatte da Vigili del Fuoco e Protezione Civile. Nel frattempo viene sempre garantita l’ospitalità presso le strutture alberghiere. E’ stato riscontrato che sui 640 edifici (480 in zona rossa e 160 in zona gialla) circa 160 sono già inagibili in seguito al terremoto del sisma del 2017, quindi il numero di immobili temporaneamente indisponibili scende a 480, di questi una parte – circa 50, quelli della parte più colpita della frana – sono completamente distrutti. Apprendiamo in queste ore che molti sfollati, terminata l’allerta meteo, sono rientrati nuovamente in casa perché non informati del rinnovo del provvedimento. L’ordinanza in effetti non prevedeva la cessazione con la fine dell’allerta, il punto è che il provvedimento era stato presentato in maniera totalmente diversa dalle condizioni che sono state invece illustrate in conferenza stampa. Si continua a gestire purtroppo con molta approssimazione una situazione già di per sé delicata.
E’ stato poi annunciato che, a partire da domani, esperti dell’Università di Firenze saranno sull’isola e avvieranno il monitoraggio delle frane mettendo in condizione il CCS di avere un bollettino giornaliero sui possibili rischi frana dei luoghi più deboli in questo momento. Saranno installati due rilevatori: uno in zona Celario, l’altro sul costone del lungomare Casamicciola – Lacco Ameno. Contestualmente la Protezione Civile cercherà di accelerare le operazioni di rimozione del fango dalle strade e anche dalle abitazioni e dai negozi. I cittadini possono richiedere il supporto della Protezione Civile chiamano il numero verde 800 850 114 oppure recandosi fisicamente al punto informazioni della Protezione Civile che sarà allestito in Piazza Marina a Casamicciola.
Come ampiamente annunciato da domani riaprono le scuole dell’infanzia, primarie e medie in tutti i comuni isolani tranne che a Casamicciola. La Statale resta ancora chiusa poiché non vi sono ancora i presupposti per garantire un transito in sicurezza seppur a senso unico alternato. Nei prossimi giorni si valuterà la riapertura, ma al momento il transito è consentito solo a mezzi di soccorso.