“A DISABILANDIA SI TROMBA”, A FORIO PRESENTATO IL LIBRO CON CUI MARIA CUOLLO ABBATTE, CON ACUME E IRONIA, TABU’ E STEREOTIPI LEGATI AL MONDO DELLA DISABILITA’
di Gennaro Savio
“Spero che questa serata ci faccia ritornare con meno stereotipi in testa a prescindere dalle modalità e dai sorrisi che ci poniamo sempre nell’ottica di conoscere chi ci sta accanto”. Con queste parole Barbara Pierini ha concluso, presso la sala conferenze “Lucia Capuano” di Forio, la presentazione del libro di Marina Cuollo, la biologa napoletana costretta a vivere sulla sedia a rotelle a causa di una sindrome genetica rarissima. Ma nonostante tutto, sono a dir poco disarmanti la sua eccezionale vitalità e la sua incredibile forza d’animo. “A Disabilandia si tromba”, è questo il titolo più che eloquente del libro con cui Marina abbatte, con straordinaria ironia, tutti i tabù che ci sono nell’odierna società nei confronti della disabilità, a partire proprio dalla sessualità. La lodevole iniziativa, che ha rappresentato un anche importante momento di riflessione sulle molteplici problematiche sociali legate alla disabilità come il mancato abbattimento delle odiose e discriminatorie barriere architettoniche, è stata aperta dalla lettura di alcuni brani ad opera dell’attore e regista Giuseppe Iacono che ha definito il libro un manuale d’istruzione per rapportarsi verso la disabilità senza retorica. Apprezzato e applauditissimo è stato l’intervento dell’autrice, Maria Cuollo, presente in sala grazie al collegamento allestito con skype la quale, tra l’altro, ha detto che l’idea di scrivere il libro è nata dalla voglia di parlare della disabilità con ironia e senza i soliti stereotipi. “La disabilità – ha esordito Maria Cuollo – ha sempre fatto parte della mia vita. Però più che la mia disabilità, quello che ha avuto un impatto maggiore era capire come gli altri vivevano questa cosa, come si rapportavano a me. E quindi ad un certo punto mi sono resa conto che certe cose mi facevano molto arrabbiare, determinati comportamenti, determinate stereotipie, determinati atteggiamenti. Soprattutto notavo che nessuno parlava della disabilità in maniera non solo aperta, ma tentavano di parlarne in maniera misteriosa, quasi si trattasse di una sorta di trattato scientifico serio. Quindi – ha continuato Maria – mi sono chiesta perché non si può scherzare della disabilità. Perché non possiamo parlarne in maniera ironica e far vedere tutti gli aspetti che ci sono per poterli anche un poco abbatterli senza farci due lagne così e a piangere dalla mattina alla sera. Quindi grazie un po’ a questo mio bisogno personale di esorcizzare il mio vissuto, ho cercato di far capire che si può scherzare di tutto senza problemi. E così ho cominciato a buttare giù la prima base, quella che poi ha portato a disabilandia. Poi ho scoperto l’amore per la scrittura e non l’ho più mollato e ora sono cavoli vostri”, ha concluso strappando un sorriso a tutti i presenti. La Dottoressa Nadia Penniello, psicologa, ha spiegato al pubblico le sensazioni che ha provato leggendo il libro di Maria Cuollo. “Leggere il tuo libro – ha affermato Nadia Penniello rivolta a Maria – mi ha dato l’impressione di conoscerti da sempre. Infatti Barbara mi chiedeva se volessi farti qualche domanda, ma hai raccontato così tanto, ti sei aperta così tanto spalancando una finestra su di te e sulla tua anima esternando a tutti con grande coraggio delle cose molto molto profonde, che io sinceramente non saprei cosa domandarti. Per me leggere il tuo libro, consigliabilissimo a tutti, è stato come fare un viaggio in tua compagnia”.