COMUNICATO STAMPA
Dichiarazione dell’avvocato Giulio Destratis sulla vicenda Serappo-Chinè-Ulivieri alla luce dell’attenzione suscitata negli ultimi giorni. «L’interesse ed il rilievo nazionale che sta acquisendo la vicenda che riguarda il mio assistito Mister Daniele Serappo, la Procura Federale Figc ed il Presidente dell’Associazione Italiana Allenatori Ulivieri, ci fa capire che abbiamo intrapreso la strada giusta – dichiara Destratis – Il Procuratore Federale è colui che decide, a tutti i livelli, su chi svolgere le indagini per eventuali violazioni delle normative calcistiche e su chi no. Decide se un tesserato deve essere mandato a processo attraverso il “deferimento” oppure se “archiviare” le violazioni che gli vengono segnalate, impedendo così di fatto sul nascere – a sua insindacabile scelta e senza possibilità di appello – qualsiasi pronuncia di un tribunale sportivo. Nulla a che vedere con le garanzie offerte dall’ordinamento statale. Questo rilevante incarico, che si riceve per nomina del Consiglio Federale su proposta del Presidente FIGC, impone una assoluta terzietà, indipendenza e riservatezza. Sinora abbiamo posto delle domande lecite e delle richieste più che legittime alla Procura Federale sul caso-Serappo e su altre questioni che riguardano noti dirigenti federali. Le risposte che ci sono state fornite non sono state per nulla esaurienti e c’è stato peraltro negato l’accesso a documenti che ad altri, invece, sono stati consegnati. Attendiamo dunque l’esito dell’esposto già depositato il 26 aprile scorso alla Commissione Federale di Garanzia Figc, l’organo che giudica i giudici sportivi. Se non saremo soddisfatti dell’esito del procedimento o se i tempi per lo svolgimento delle indagini si riveleranno biblici, ci rivolgeremo alla giustizia ordinaria. Ho piena consapevolezza di quanto la strada che stiamo percorrendo sia ripida, piena di insidie, di ostacoli e di trabocchetti – conclude l’avvocato Destratis – ma sono animato oltre che da granitiche convinzioni giuridiche, anche dalla forte passione verso lo sport che amo. È tempo di vederci chiaro sul modus operandi di chi governa il calcio».