Azzurra, la bambina con gravi disabilità che è partita lo scorso 28 marzo alla volta del Messico insieme alla famiglia per il suo viaggio della speranza , ha vissuto settimane drammatiche dopo essere rimasta senza acqua gel, un presidio medico essenziale che le consente di bere in sicurezza senza rischiare di soffocare.

Dal giorno di Pasqua (20 aprile 2025), la famiglia si è trovata a fronteggiare una situazione angosciante in Messico, dove l’acqua gel e gli addensanti sicuri non sono disponibili. Tentativi disperati con prodotti da supermercato, come colla di pesce e gelatine, hanno fallito, mettendo ulteriormente a rischio la salute della bambina, prima paziente italiana a sperimentare una nuova cura studiata per le sue problematiche .

Papà Gerry e mamma Valentina denunciano apertamente, tramite la pagina/diario su Facebook, l’ indifferenza burocratica che ha ignorato la necessità vitale di Azzurra, aggravando ogni giorno il rischio che l’acqua finisca nei suoi polmoni. Dopo numerosi ostacoli, la spedizione dell’acqua gel è stata finalmente sbloccata, ma con un costo assurdo di 800 euro, richiesto dalla dogana per ritirare il pacco destinato alla bambina.
Con toni durissimi si rivolgono pubblicamente al Ministero della Salute, all’ Agenzia delle Dogane, e all’ Ambasciata Italiana in Messico per chiedere un intervento immediato.
“Nessun bambino dovrebbe rischiare di morire di sete per colpa della burocrazia. È un diritto umano fondamentale.”
a seguito del disperato appello lanciato sui social, si rimette in moto la straordinaria macchina di solidarietà che non conosce confini.
Grazie all’aiuto di persone straordinarie, il pacco è finalmente arrivato, al prezzo di un sacrificio economico ingiustificabile. Tra i protagonisti di questa rete di solidarietà c’è Paola Urbani, che ha anticipato personalmente la somma necessaria; Stevanato Group Messico, che ha evitato che il materiale fosse rispedito o distrutto; e il Consolato Italiano , sempre vicino alla famiglia.
Ma purtroppo la battaglia non è finita. Ulteriori quantità di acqua gel sono già in ordine, grazie all’intervento di Deborah della clinica Neurocytonix e della dottoressa Lozano, che sta lavorando per fornire alternative da Amazon.
Una denuncia che non può passare inosservata
Dietro la commovente rete di supporto, resta la vergogna di una vicenda che non dovrebbe mai accadere: una corsa ad ostacoli burocratica e costi esorbitanti per un bene vitale destinato a una bambina disfagica. La famiglia di Azzurra chiede che venga fatta chiarezza e che simili episodi non si ripetano, perché la salute e la vita di ogni bambino devono essere prioritarie.
Azzurra oggi ha potuto finalmente bere in sicurezza. Per molti, questo potrebbe sembrare un gesto ordinario. Per lei e la sua famiglia, è un miracolo di speranza e umanità, costruito con l’aiuto di tanti che hanno deciso di non voltare lo sguardo.
“La speranza si costruisce così: insieme, nonostante tutto.”