sabato, Novembre 23, 2024
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BORRELLI: “USCIRE PER LO STRETTO NECESSARIO E INDISPENSABILE, L’AUTOCERTIFICAZIONE ANCHE PER CHI ESCE A PIEDI”



Sono 1.045 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 41 in più di ieri. Lo ha detto il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli durante la conferenza stampa alla Protezione Civile.

Sono 10.590 i malati di coronavirus in Italia, 2.076 in più di ieri, mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 12.462. Il dato è stato fornito dal commissario. Le vittime sono complessivamente 827: rispetto a ieri sono 196 in più.

“Avevamo detto che i dati della Lombardia erano parziali e oggi abbiamo numeri che fanno sì che i dati possano apparire come un numero elevato, ma in realtà la crescita odierna è nel trend dei giorni scorsi”. Così il commissario Angelo Borrelli in conferenza stampa alla protezione Civile sottolineando che sono circa 600 i malati di cui ieri non erano disponibili i dati.

“Il consiglio è sempre lo stesso, uscire per lo stretto necessario e indispensabile”, ha ribadito il commissario Angelo Borrelli rispondendo ai cronisti in conferenza stampa. Il capo della Protezione civile ha poi sottolineato che anche cHi esce a piedi “deve portare l’autocertificazione”.

 

Quando posso uscire di casa? Sono vietate le passeggiate? Cosa rischio? Ecco le risposte del ministero dell’Interno ai quesiti più ricorrenti.

1) POSSO MUOVERMI IN ITALIA? Non si può uscire di casa se non per validi motivi. Le limitazioni agli spostamenti sono le stesse in tutte le Regioni e sono in vigore dal 10 marzo fino al 3 aprile 2020. Ci saranno controlli da parte delle forze di polizia. E’ previsto il divieto assoluxto di uscire di casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus. In caso di sintomi da infezione respiratoria o febbre superiore a 37,5 gradi è fortemente raccomandato di rimanere a casa, di rivolgersi al medico e limitare al massimo il contatto con gli altri.

2) QUALI SONO I VALIDI MOTIVI PER USCIRE DI CASA? Per andare a lavoro, per ragioni di salute o situazioni di necessità. Per provare queste esigenze dovrà essere compilata un’autodichiarazione che potrà essere resa anche seduta stante sui moduli in dotazione alle forze di Polizia. La veridicità delle dichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi.

3) CHI SI TROVA FUORI DAL PROPRIO DOMICILIO, ABITAZIONE O RESIDENZA PUÒ RIENTRAVI? Sì, fermo restando che poi si potrà spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute.

4) SE ABITO IN UN COMUNE E LAVORO IN ALTRO POSSO FARE “AVANTI E INDIETRO”? Sì, se è uno spostamento giustificato per esigenze lavorative.

5) POSSO UTILIZZARE I MEZZI DI TRASPORTO PUBBLICO? Nessun blocco dei trasporti. Tutti i mezzi di trasporto pubblico, e anche privato, funzionano regolarmente.

6) E’ POSSIBILE USCIRE PER ACQUISTARE GENERI ALIMENTARI? Sì, e non c’è alcuna necessità di accaparrarseli perché i negozi saranno sempre riforniti. Non c’è alcuna limitazione al transito delle merci: tutte le merci, quindi non solo quelle di prima necessità, possono circolare sul territorio nazionale.

7) SI PUÒ USCIRE PER ACQUISTARE BENI DIVERSI DA QUELLI ALIMENTARI? Sì, ma solo in caso di stretta necessità, quindi unicamente per l’acquisto di beni legati ad esigenze primarie non rimandabili.

8) POSSO ANDARE A MANGIARE DAI PARENTI? No, perché non è uno spostamento necessario e quindi non rientra tra quelli ammessi.

9) POSSO ANDARE AD ASSISTERE I MIEI CARI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI? Sì. Ricordate però che gli anziani sono le persone più vulnerabili e quindi cercate di proteggerli il più possibile dai contatti.

10) E’ CONSENTITO FARE ATTIVITÀ MOTORIA ALL’APERTO? Lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti.

11) POSSO USCIRE CON IL MIO CANE? Sì, per la gestione quotidiana delle sue esigenze fisiologiche e per i controlli veterinari.

12) CHE SUCCEDE A CHI NON RISPETTA LE LIMITAZIONI? La violazione delle prescrizioni è punita con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro, secondo quanto previsto dall’articolo 650 del codice penale sull’inosservanza di un provvedimento di un’autorità. Ma pene più severe possono essere comminate a chi adotterà comportamenti che configurino più gravi ipotesi di reato.

 

FONTE ANSA

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