COMUNICATO STAMPA
Sull’Isola di Ischia, precisamente nel comune di Forio, è stato finalmente identificato e denunciato un bracconiere che pareva imprendibile. L’uomo, noto con il soprannome di “Freccianera”, è infatti rimasto indenne a decine di operazioni effettuate nel corso degli anni dalle forze di polizia e dalle guardie volontarie delle associazioni.
Gli illeciti contestati sono numerosi. Il soggetto, infatti, non era in possesso della licenza di caccia, agiva in periodo di chiusura generale dell’attività venatoria e utilizzava un’arma clandestina: un fucile artigianale addirittura dotato di silenziatore. Come se non bastasse, egli era solito sparare all’interno del centro abitato di Forio, in un piccolo appezzamento incolto posto a pochi metri da una scuola.
A seguito di una intensa attività sul territorio effettuata dagli attivisti del CABS e del WWF Italia, le gesta criminali del bracconiere sono state immortalate in un video.
A questo punto, i Carabinieri Comando Compagnia Ischia al comando del Colonnello Angelo Mitrione, anche con l’ausilio del Gruppo Cinofilo Carabinieri di Napoli e i Carabinieri Comando Stazione Forestale Casamicciola Terme, guidati dal Maresciallo Antonio Biancardi, hanno predisposto servizi e attività che hanno consentito di denunciare il bracconiere.
I successivi controlli effettuati dai Carabinieri Forestale hanno consentito ai militari di porre sotto sequestro munizioni di vario calibro illecitamente detenute, nonché decine di uccelli morti detenuti dal bracconiere. “Gli esemplari rinvenuti appartenevano a venti diverse specie di uccelli, protette o particolarmente protette, tra cui rigogolo, culbianco, stiaccino, balia nera e tortora selvatica e addirittura specie rare come calandro e balia dal collare – spiegano gli attivisti che hanno partecipato all’esame degli esemplari. Un campionario mai visto di piccoli uccelli migratori che ogni anno giungono sull’isola per riposare e cercare nutrimento durante la faticosa e lunghissima migrazione ed invece vengono uccisi in violazione a tutte le norme nazionali, europee e internazionali. Un terribile spettacolo a cui non avremmo voluto assistere”.
L’Isola di Ischia rappresenta infatti un cruciale luogo di sosta per gli uccelli migratori ed è purtroppo anche una delle aree a più alto tasso di bracconaggio del Paese.
Dal 1993 gli attivisti del CABS e le Guardie Venatorie WWF sono impegnate, in stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine, nel contrasto della cosiddetta “caccia primaverile”, ovvero delle attività illecite di cattura e uccisione di specie protette mediante l’utilizzo di trappole per catturare piccoli uccelli, costringendoli a subire atroci sofferenze, e richiami elettroacustici per attirare, in particolare, le quaglie. Ciò che caratterizza il bracconaggio sull’Isola, rappresentando un fenomeno unico in Italia, è però l’uso di armi clandestine provenienti da furti o realizzate artigianalmente. Sono centinaia, infatti, le armi con matricola abrasa sequestrate nel corso degli anni.
L’operazione che ha portato alla denuncia di “Freccianera” è dunque solo uno dei risultati conseguiti nell’ambito del campo antibracconaggio che, pur avendo visto coinvolti un numero ridotto di attivisti di CABS e WWF, a causa delle necessarie precauzioni per la pandemia in corso, ha garantito un presidio di legalità sull’isola, a supporto delle forze pubbliche. Nel corso delle attività infatti è stato denunciato anche un altro bracconiere a Fiaiano, nel comune di Barano, con relativo sequestro di armi e munizioni e, in località Buceto di Casamicciola Terme sono state sequestrate 150 cartucce calibro 12 in perfetto stato. Sull’isola in questo periodo si possono udire tutti i giorni colpi di fucile provenienti dalle zone più impervie, spesso raggiunte dai bracconieri via mare ed è frequente imbattersi in cumuli di terra creati per posizionare le trappole illegali.
“Quanto accade ad Ischia – concludono le associazioni – testimonia come il bracconaggio sia un fenomeno che, seppur ridimensionato rispetto al passato, grazie all’intenso lavoro delle forze dell’ordine e delle associazioni ambientaliste, è attuale e diffuso e conferma lo stretto legame tra queste condotte illecite e altri numerosi e gravi reati.
Questa situazione è nota all’Unione Europea che ha chiesto all’Italia di adottare iniziative concrete di contrasto agli illeciti contro la fauna selvatica. Nonostante l’adozione di uno specifico Piano d’Azione, questo obiettivo non potrà però essere raggiunto sino a quando il Legislatore non doterà le forze di polizia e la Magistratura di efficaci strumenti sanzionatori di contrasto. Per questa ragione il WWF Italia è partner del progetto europeo Life SWiPE che punta a rendere più efficace il contrasto ai Wild Life Crime con azioni direttamente rivolte alle Pubbliche Autorità al fine di migliorare la conoscenza di questi fenomeni e della loro portata riducendo, quindi, la possibilità che condotte così riprovevoli possano rimanere impunite.