Sono stati assegnati i buoni spesa alle famiglie isolane. Alcuni comuni (Lacco Ameno, Ischia, Barano, Serrara) hanno già completato tutte le procedure, altri (Casamicciola, Forio) lo faranno tra mercoledì e al massimo giovedì. Tutti i comuni utilizzeranno una piattaforma informatica che permette innanzitutto di smaterializzare i buoni e quindi evitare qualsiasi situazione di consegna oltre che tutte le difficoltà che sarebbero poi scaturite. L’utilizzo informatico dà la possibilità di spendere qualsiasi cifra in ciascun punto vendita convenzionato; con i buoni cartacei si sarebbero invece dovuti individuare dei tagli da dare ai buoni stessi e ci sarebbe stata la difficoltà del resto. Invece la procedura è molto semplice. Innanzitutto i destinatari del buono hanno già ricevuto un sms che conferma l’accettazione della pratica e indica l’importo riconosciuto. Ciascuna persona si reca presso l’esercizio commerciale convenzionato, fa gli acquisti necessari e alla cassa in automatico l’importo viene scalato dal suo credito e un sms aggiornerà l’importo disponibile. Chiaramente i buoni è possibile utilizzarli soltanto negli esercizi convenzionati e ciascun comune ha i suoi. L’elenco è consultabile online.
Nel comune di Ischia, dove il budget a disposizione è di 161mila euro circa, sono state presentate 630 domande. Sono state accettate tutte e l’idea è stata quella di trovare una metodologia di ripartizione dei buoni spesa in grado di soddisfare tutti quelli che hanno fatto richiesta, al netto dei controlli che poi saranno effettuati dalla Guardia di Finanza. Rispetto quindi agli importi previsti dall’avviso che andavano a scalare da un minimo di 200 euro per un nucleo familiare composto da una persona a un massimo di 600 euro per cinque o più persone) verrà elargito l’80% del contributo previsto (quindi da un minimo di 160 euro per una persona a un massimo di 480 per cinque e più persone) per tutti quei nuclei familiari rientranti nella prima fascia, ovvero quella che riguarda nuclei familiari che non beneficiano di nessun sostegno economico e che comunque non fossero nelle condizioni economiche tali da poter fare la spesa. Su 161mila euro totali, circa 120 mila sono stati destinati a questa categoria di persone. Poi un residuo di 40mila euro è stato distribuito a chi aveva un minimo di sostegni ma aveva comunque presentato la domanda in quanto alle prese con difficoltà economiche. Per questi nuclei familiari è stato riconosciuto un contributo pari al 30-35% del bonus previsto e quindi da un minimo di 60 euro a un massimo di 210 euro.
Nel comune di Forio sono state presentate circa 900 domande a fronte di un budget anche molto inferiore rispetto per esempio a quello di Ischia. 153mila euro i fondi disponibili, in un primo momento erano state accolte circa 700 domande, respinte un centinaio. Una serie di problemi riconducibili sia a dati sbagliati che alcuni dati palesemente falsi dichiarati da qualche cittadino, si è dovuta bloccare la graduatoria che in un primo momento si era provato a chiudere entro il weekend di Pasqua. Adesso il comune ha rimesso mano a tutte le pratiche e tra mercoledì e giovedì dovrebbe essere pubblicata la nuova graduatoria. Come Ischia l’idea è di provare a soddisfare quante più richieste possibili, ma lo si farà con un metodo diverso, ovvero decurtando in maniera proporzionale i contributi previsti in modo tale da allargare ulteriormente la platea di beneficiare. Ad ogni modo, bisognerà attendere la nuova graduatoria per capire definitivamente il criterio utilizzato.
Il comune di Casamicciola beneficia di circa 63mila euro. Sono state presentate 550 domande, ne sono state accettate 451. Le domande escluse sono arrivate per mancanza di requisiti o errata compilazione della domanda. Il criterio utilizzato per l’individuazione dei nuclei familiari aventi diritto e per l’importo dei buoni è fondamentalmente basato sull’autocertificazione che già si presentava diversa rispetto a quella degli altri comuni. Sostanzialmente si è stabilito un punteggio da attribuire a ciascun requisito di ammissione al contributo, criteri come ad esempio i componenti del nucleo familiare, la presenza di minori, anziani, disabili, altri sussidi ricevuti, perdita del lavoro, mancata riassunzione, chiusura della propria attività, se si è terremotati o meno e numerosi altri criteri. La sommatoria dei punti permette di raggiungere un punteggio finale che va ad inserirsi in una delle cinque fasce della graduatoria. Ad ogni fascia di punteggio è stato attribuito un importo unico del buono, importi che vanno da un minimo di 50 euro a un massimo di 200 euro per le famiglie più bisognose. Circa il 60% del budget a disposizione è stato utilizzato per le prime due fasce (quindi le più bisognose) e parliamo di circa 40mila euro, il restante 30% è stato destinato alle altre tre fasce, un 10% è stato poi destinato all’Associazione Catena Alimentare Nunzia Mattera che opera sul territorio e ha diverse famiglie casamicciolesi in carico. Il comune di Casamicciola ha stanziato anche circa 900 euro dal fondo di solidarietà per riuscire a soddisfare tutte le domande che erano state accolte.
Nel comune di Serrara Fontana, ci sono a disposizione circa 28mila euro. Sono state presentate 128 domande, 78 sono state accolte, 50 sono state escluse. Per quanto riguarda l’importo dei buoni spesa è stato rispettato quanto previsto dall’avviso iniziale e quindi un minimo di 200 euro per una persona, un massimo 600 euro per cinque o più persone. Su circa 28mila euro, 21mila sono stati utilizzati per nuclei familiari rientranti in prima fascia (quella dedicata alle persone in evidente difficoltà), altri 7mila euro (più 2mila prelevati dalle casse comunali) sono state destinati anche a nuclei familiari rientranti in seconda fascia, ovvero circa una decina di nuclei familiari.
Per il comune di Lacco Ameno ci sono a disposizione circa 39mila euro, le domande presentate sono state circa 220, accettate la metà. Ci si è attenuti ai criteri e alle modalità di attribuzione indicate nell’Avviso e individuate dall’ANCI, quindi i contributi vanno da un minimo di 200 a un massimo di 600 euro. Sono state soddisfatte soltanto le domande della prima fascia e quindi di quelle persone che non hanno alcun tipo di entrata che garantisca la possibilità di acquistare beni di prima necessità. Non è stato possibile ottenere una cifra residuale, anzi si è dovuto attingere anche ad una piccola donazione arrivata sul conto corrente aperto per l’occasione. Già in fase di esamina delle domande è stato effettuato un primo controllo con l’Agenzia delle Entrate per verificare i dati dichiarati dai cittadini.
Nel comune di Barano, è previsto un budget di circa 90mila euro. Le domande presentate sono state 461, accettate 248, scartate 213. Molte respinte sono arrivate per il mancato sbarramento dell’ultima casella della domanda dove sostanzialmente si dichiarava di non avere giacenze bancarie e/o postali utilizzabili per acquistare beni di prima necessità. Nel caso del comune baranese sono state mantenute le indicazioni previste dalla Delibera di Giunta e quindi rispettate le cifre previste per i bonus (minimo di 200 euro per una persona, massimo 600 euro per cinque o più persone). Coperte tutte le domande di persone individuate in prima fascia, si è potuta soddisfare anche la domanda di persone in seconda fascia garantendo una cifra pari al 65% del contributo massimo (quindi da un minimo di 130 euro a un massimo di 390 euro). Sono state esattamente 40 le domande accettate in seconda fascia.