Il calcio a 5 continua ad essere la brutta copia del calcio a 11, continua a far parlare di sé in negativo e a non crescere e svilupparsi per colpa dei suoi stessi interpreti, con buona pace dei pochi che con impegno e sacrificio cercano di cambiare le cose. In giro per la Campania e per l’Italia si potrebbe scrivere una storia di violenza al giorno e questa volta tocca a noi dopo quanto accaduto ieri alla Virtus Libera U21. Un paio di premesse. La prima, giusto per far capire il livello di etica sportiva di tante società campane, la Virtus Libera U21, ad oggi dopo un intero girone di andata, ha disputato una sola partita in casa da quando ha avuto inizio il campionato giovanile (obbligatorio per le squadre che militano in serie C2 come la Virtus Libera); tutte le squadre si sono rifiutate di giocare sull’isola.
Seconda premessa: l’unica partita giocata al “PalaCasale” è stata quella con il Club Eden Acerra, interrotta durante l’intervallo per abbandono della squadra ospite (che perdeva nettamente), indignata perché il direttore di gara fosse di provenienza ischitana (Luca Silvestri, ischitano, sezione di Napoli) e quindi favoriva i foriani. Inciso: immaginate se ad ogni partita a Napoli con un arbitro di Napoli le isolane dovrebbero lasciare il campo quante partite si giocherebbero. L’abbandono del campo da parte de Club Eden Acerra (società che milita nel campionato di serie C1), ha portato ad una salata multa e soprattutto alla squalifica per un anno del mister Vincenzo Rescigno, il quale allena anche la prima squadra. Squalifica che è stata rettificata due settimane fa e prorogata fino al 4 febbraio 2021 per aver chiesto esplicitamente all’arbitro di rimuovere le squalifiche a carico degli avversari del Chiaiano che avrebbero poi dovuto giocare contro la Virtus Libera, in quanto a Ischia non si sarebbe presentato comune nessuno.
Ma ritorniamo alla notizia centrale, ricevuta dalla testimonianza di giocatori e dirigenti della Virtus Libera ancora scossi dall’accaduto. Ieri pomeriggio, la Virtus Libera U21 avrebbe dovuto affrontare il Club Eden Acerra in trasferta. Quella che sarebbe dovuta essere una normale domenica di sport, si è trasformata in un’incredibile agguato ai foriani non appena giunti sul campo. Prima le polemiche sul dove far fermare il pullmino, poi le prime minacce mentre i ragazzi si cambiavano nello “spogliatoio”. Usciti i primi giocatori per il riscaldamento, il giovane Ruggiero ha ricevuto uno schiaffo proprio dal mister squalificato Rescigno. Poi è toccato ad un altro ragazzo, quello in foto sotto, che immotivatamente è stato picchiato da un gruppo di cinque/sei giocatori. Il tutto davanti ad arbitro e commissario di campo, quest’ultimo presente su richiesta della Virtus Libera Forio che già fiutava una “calda accoglienza”. A questo punto, senza neanche indossare abiti civili, ragazzi e dirigenti sono ritornati a bordo del pullmino preso atto – insieme ad arbitro e commissario di campo – che non c’erano i presupposti per disputare la gara. Sul posto sono poi giunte le Forze dell’Ordine che hanno scortato gli isolani. Non c’è bisogno di aggiungere nessun altro tipo di commento a quella che è una vera e proprio vergogna che, ci auguriamo, sia confermata dal Giudice Sportivo il cui comunicato sarà diramato giovedì sera. Fatto sta che fino a che la FIGC non farà pulizia con società come questa ed altre, difficilmente il calcio 5 potrà essere considerato uno sport come tutti gli altri.
Inciso finale. Prima che si scatenino i soliti commenti provinciali come “in questi posti non si può giocare”, “in terraferma fanno sempre questo”, è giusto riportare all’attenzione della cronaca che episodi che nulla hanno a che fare con lo sport accadono anche ad Ischia con protagonisti i nostri concittadini e non con poca frequenza. L’ultimo in ordine cronologico si è verificato sempre lo scorso weekend al termine del derby di serie D tra Fenix Ischia e Futsal Ischia. Immotivatamente, il mister della Fenix Luca Pittiglio (persona tra l’altro stimatissima in tutta la Campania) ha ricevuto un calcione da uno dei giocatori di “esperienza” della Futsal Ischia (non nuova a episodi di violenza, vedi la rissa casalinga con la Barrese), scatenando un enorme parapiglia davanti a giovani ragazzi e allievi che vorrebbero avvicinarsi a questo sport. Pensate un po’, ischitani vs ischitani. La verità comune a questo episodio di violenza e a quello della Virtus Libera è una sola: questa gente dovrebbe starsene a casa e sfogare in altro modo le proprie frustrazioni. Il calcio a 5 perde ancora una volta e il cambiamento può passare solo dalle nuove generazioni. Peccato che i settori giovanili e le Scuole Calcio a 5 si contino sulle dita di una mano.