Nella notte, i Campi Flegrei hanno continuato a essere scossi da terremoti, con una scossa di magnitudo 3.1 registrata alle 3 del mattino, avvertita chiaramente dalla popolazione. Le scosse, accompagnate da boati, sono proseguite fino alle 6 del mattino, spingendo molte persone a non restare nelle proprie abitazioni. Lo sciame sismico, il più lungo nella storia moderna dei Campi Flegrei, è entrato nel suo quinto giorno.
Ieri, il capo della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, ha visitato Pozzuoli per incontrare la cittadinanza e le istituzioni locali. Ha chiarito che, per ora, non ci sarĂ un innalzamento del livello d’allerta della caldera vulcanica flegrea, attualmente fissato al livello giallo. “Passare all’arancione è nelle prerogative della Commissione Grandi Rischi, ma penso che in questo momento non ci sia nessun tipo di indicazione o indice che possa far passare all’arancione,” ha dichiarato Ciciliano.
Secondo il bollettino settimanale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, nella caldera c’è stato un sollevamento del suolo di circa un centimetro nella settimana successiva al 15 febbraio, data di inizio dello sciame sismico. Nei due giorni successivi all’inizio dello sciame, sono state registrate 355 scosse, due delle quali di magnitudo 3.9, l’intensitĂ piĂą alta raggiunta nell’ultimo anno dopo la scossa di magnitudo 4.4 del maggio 2024.
La situazione continua a essere monitorata attentamente dalle autoritĂ , mentre la popolazione dei Campi Flegrei resta in allerta.