Il Comune di Napoli ha disposto la chiusura immediata di Edenlandia, lo storico parco divertimenti di Fuorigrotta più antico d’Europa, a causa di gravi carenze nella manutenzione delle giostre. La decisione è stata presa dopo i sopralluoghi effettuati dalla Commissione di Pubblico Spettacolo e dalla Polizia Locale, che hanno rilevato diffuse irregolarità e un pericolo imminente per la sicurezza dei visitatori. L’ordinanza prevede il divieto di prosecuzione delle attività e la revoca della licenza.
Inaugurata nel 1965, Edenlandia è stata il primo parco divertimenti italiano e uno dei primi esperimenti europei ispirati a Disneyland. Per decenni, il parco ha rappresentato un punto di riferimento per l’intrattenimento a Napoli, attirando famiglie e turisti. Dopo una lunga chiusura tra il 2011 e il 2013, Edenlandia era stata riaperta nel 2018 sotto la gestione della società New Edenlandia, con l’obiettivo di riportare in vita un simbolo storico della città.
I controlli tecnici hanno evidenziato gravi carenze nella manutenzione delle giostre, alcune delle quali in stato di degrado. Secondo il Comune, queste condizioni rappresentavano un rischio concreto per la sicurezza dei visitatori e del personale. Tra le irregolarità segnalate, vi sono problemi strutturali e l’assenza di certificazioni aggiornate per alcune attrazioni. La decisione di chiudere il parco è stata motivata dalla necessità di garantire l’incolumità pubblica.
Gianluca Vorzillo, socio unico della società Tanit che gestisce Edenlandia, ha definito il provvedimento “abnorme” e ha annunciato un ricorso urgente al TAR. Secondo Vorzillo, le criticità riguardavano solo due attrazioni e non rappresentavano un rischio per la sicurezza generale del parco. “È stato uno choc per le maestranze. Il provvedimento è incomprensibile, e domattina impugneremo tutto”, ha dichiarato, sottolineando che la società stava già lavorando per risolvere le problematiche segnalate.
La chiusura di Edenlandia rappresenta un duro colpo per una struttura che ha già attraversato periodi difficili. Al momento, non è chiaro se e quando il parco potrà riaprire. La proprietà dovrà presentare un piano dettagliato di interventi per la messa in sicurezza delle attrazioni e ottenere le necessarie certificazioni dalle autorità competenti. Nel frattempo, la comunità napoletana attende con apprensione gli sviluppi di questa vicenda, che coinvolge non solo un simbolo storico della città, ma anche numerosi lavoratori e famiglie.