venerdì, Settembre 20, 2024
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CIAO CIAO EMANUELE! D’ABUNDO PRONTO A LASCIARE L’ISCHIA CALCIO



di Vincenzo Agnese

Chi è solito seguire la nostra emittente sa bene che quasi mai sul nostro sito o sui nostri canali ci lasciamo andare ad editoriali e a discorsi in prima persona. Tuttavia, da appassionato di sport e di calcio, da giornalista e da responsabile di questa emittente, non posso non intervenire sul vergognoso atteggiamento di Emanuele D’Abundo, presidente dell’Ischia ancora per poco.

Partiamo dalla notizia: l’era di Emanuele D’Abundo all’Ischia Calcio sta per finire. Forse già oggi il presidente annuncerà la cessione del titolo ai tifosi da cui aveva ereditato il titolo della Sangennarese facendo ripartire il calcio ad Ischia dalla Prima Categoria e riportando i colori gialloblu  nella massima serie. L’occasione sprecata l’anno scorso in cui l’Ischia ha fallito clamorosamente in finale la promozione in serie D, l’addio di Billone (che aveva già capito tutto) e l’arrivo di Iervolino fino alla stagione più o meno positiva di quest’anno in cui al massimo si potevano fare una o due partite in più nei play-off. Questa è l’estrema sintesi dell’avventura di Emanuele D’Abundo che sta per dire basta. 

Probabilmente dirà che non se la sente di continuare, magari scaricherà la responsabilità sugli ischitani, sulla stampa che lo ha attaccato e sui tifosi. D’Abundo aveva promesso la serie D in sette anni e la Lega Pro in 10, ma probabilmente i suoi collaboratori gli hanno fatto male i calcoli. Apprezzabile e bello il progetto con soli isolani (era auspicato da anni!), eppure è stato da sempre dimostrato che il prodotto locale – da solo – non è ancora sufficientemente in grado di produrre calciatori tali da vincere un campionato difficile qual è quello dell’Eccellenza. E quindi, davanti alla richiesta di appassionati e tifosi di fare di più (semplicemente di mantenere le promesse) D’Abundo è costretto a fare un passo indietro. I motivi li dirà, forse, lui.  

Oggi però si è palesato l’agire di questo imprenditore famoso ma invisibile non solo sui traghetti e sull’isola, ma persino allo stadio. Tolta qualche rara occasione nei primissimi mesi, il presidente D’Abundo si è sempre rifiutato di assistere alle partite della sua squadra dal vivo. Mai un’intervista, mai una conferenza, forse tre volte l’incontro con la squadra. La prima ed unica volta che l’ho visto io è stata alla prima (ed unica) presentazione della squadra a bordo della “nuovissima” Medmar Giulia. Eravamo agli albori di Nuvola Tv, forse ci chiamavamo ancora Ischiawifi e a causa del pessimo segnale non riuscimmo a trasmettere in diretta. Ebbene dopo anni di assoluto silenzio, dopo aver vietato a giocatori e tesserati di  intervenire nelle trasmissioni televisive, Emanuele D’Abundo ha deciso di affidare il suo “testamento” a Tele Ischia e sembrerebbe a Il Dispari. Tutti gli altri esclusi. Il motivo non lo conosciamo e abbiamo francamente anche difficoltà ad immaginarlo. In questi casi sarebbe bastato convocare una conferenza stampa e invece per l’ennesima volta è stato offeso il modo di fare calcio e gestire i rapporti con la stampa e  nel caso della stampa locale e quindi con la tifoseria. Nuvola Tv ha permesso ad appassionati e tifosi e PERSINO ALLO STESSO PRESIDENTE di seguire le partite in casa e soprattutto FUORI casa da quando l’era di Emanuele D’Abundo è iniziata. A differenza di altri non abbiamo mai preso pubblicità  da lui, all’inizio ci passava un biglietto omaggio per l’auto quando seguivamo l’Ischia in trasferta che però da due anni ha deciso di non passarci più, non abbiamo saltato una sola partita nonostante i costi importanti di trasferta, in queste settimane stiamo seguendo con piacere anche la Juniores dell’Ischia . La risposta di Emanuele D’Abundo a tutto questo è stata non concedersi alla nostra emittente. Ne prendiamo atto e ci dispiace soprattutto per la stragrande maggioranza dei tifosi che ci ha sempre seguito (i numeri parlano chiaro, non c’è partita).

Emanuele D’Abundo è rimasto solo, persino l’addetto stampa dell’Ischia ha dovuto alzare le mani davanti alla scelleratezza del suo numero 1. Si è dimesso Billone un anno fa, si è dimesso Maurizio Pinto un anno fa, si è dimesso Taglialatela tre giorni fa (in diretta Nuvola Tv, forse sarà stato questo il problema) e si è dimesso due giorni fa il DS Mario Lubrano. Sono scappati praticamente tutti!  Nessuno provi a dire, questa volta, che la colpa è dei tifosi i quali lo hanno difeso e sostenuto persino quando erano evidenti le lacune e le mancanze. Quest’anno la tifoseria è stata encomiabile e si è stretta alla squadra e al progetto e il presidente non li ha nemmeno ringraziati. 

Il calcio ischitano è nuovamente al capolinea. Non siamo stupidi e con tranquillità possiamo affermare che sull’isola nessun imprenditore potrà investire quanto D’Abundo che dal punto di vista della serietà e solidità economica è inattaccabile. Eppure i soldi, nel calcio come nella vita, spesso, non bastano. Bisogna “saper campare” e invece Emanuele d’Abundo si è dimostrato un pessimo presidente.

D’Abundo ha  illuso Pippo Florio, Luigi Castagna, Mario Sogliuzzo e tutti i ragazzi che hanno perso tre anni di carriera convinti dal progetto gialloblu. D’Abundo ha illuso i tifosi e i ragazzi del settore giovanile (mai creato!) composto dalla sola juniores di un MONUMENTALE Thomas Dinolfo. D’Abundo ha illuso persino un giovane giornalista come me che si è sempre sacrificato con tutto il suo staff per essere al fianco dell’Ischia Calcio.  Certamente il bene dell’Ischia  non lo potrà fare qualche altro personaggio isolano e purtroppo (per l’Ischia ma non per loro), Luigi Amato è al Real Forio. Vorrà dire che seguiremo altro, come comunque abbiamo sempre avuto il piacere di fare. Caro Emanuele, non ci mancherai!

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