Non si ferma il contagio sull’isola. E’ ormai dal 20 luglio che ogni giorno cresce il numero dei nuovi positivi, mentre più lentamente arrivano i primi guariti. L’impennata nei contagi c’è stata ed è stata tanto improvvisa quanto inaspettata e persino “bullizzare” la festa di Sant’Anna non è bastato. Certo, pensate se fosse stata organizzata: staremmo da giorni a scrivere che era tutta colpa del mega assembramento di Ischia Ponte. Così come qualcuno ha meschinamente e senza alcuna controprova reale puntato il dito contro Gigi D’Alessio. Scemità che purtroppo qualcuno continua a scrivere per scopi politici incurante dei danni che una cattiva informazione può arrecare mica al sindaco di Forio, ma a tutta la comunità isolana.
Andiamo con ordine. Qual è la situazione covid ad Ischia, quella che complottisti privi di un minimo di capacità logiche dicono venga nascosta? Stiamo aggiornando costantemente la cittadinanza dell’evolversi della situazione, ma spesso non facciamo in tempo a dare dati aggiornati perchè si cambia nel giro di 24 ore. Ad oggi 14 agosto, possiamo confermare che è stata superata quota 300 positivi, uno in più uno in meno non sposta gli equilibri. Oltre il 60% dei positivi ha meno di 30 anni, questo è un dato che è facilmente calcolabile dai comuni. L’aumento dei nuovi casi positivi è più che esponenziale, ma lo stesso non accade per i ricoverati che però pure stanno aumentando. Sono sei, cinque over 50, uno over 30, tutti non vaccinati e ricoverati in condizioni non proprio banali nel reparto di sub intensiva. In sintesi la situazione è questa: molti giovani e bambini si contagiano tra di loro e contagiano poi a casa soprattutto parenti non vaccinati che se appartenenti a categorie d’età a rischio finiscono in ospedale.
Per la foga di dover riempire pagine di giornale e incassare l’articolo quotidiano, continuiamo a far sapere alla stampa nazionale che a Ischia il contagio aumenta e a mettere il carico è il solito Antonio D’Amore (direttore dell’ASL Napoli 2 Nord). Quello che ha bloccato la festa di Sant’Anna – ma non il concerto di “Annarè” – oggi dice che ad Ischia molti non rispettano le regole. Ma va? Non stavamo mica dicendo da un mese che i flussi turistici sono impossibili da contenere soprattutto nei luoghi di movida dove le Forze dell’Ordine più di 7-8 verbali non riescono a fare. Ma Antonio D’Amore, oltre a dichiarare a Repubblica che è preoccupato per Ischia, ha inviato il camper itinerante per vaccinare i giovani? D’Amore ha chiamato i sindaci e ha comunicato qual è la soglia da non superare? D’Amore ha una strategia concreta o sa solo dire che i casi stanno aumentando a Ischia? Come se in tutte le località balneari dove oggi ci sono il 50% degli italiani sono “covid free”.
E mentre la stampa scrive male e D’Amore predica bene e razzola più che male, ci sono dati di fatto che invece bisognerebbe comunicare con estrema precisione. Al Rizzoli ci sono “solo” 6 ricoverati su oltre 300 casi (numero sicuramente più alto se si considerano anche i turisti) da rapportare però ad una popolazione triplicata rispetto ai numeri della popolazione residente. Bisognerebbe sottolineare che Ischia ha vaccinato il 70% della popolazione totale, una percentuale che potrebbe crescere e arrivare anche all’80% coinvolgendo la fascia d’età 12-16 anni che ad oggi si è vaccinata ancora poco. I benefici del vaccino cominciano ad essere evidenti e sull’isola ne stiamo avendo la prova. Caro D’Amore, vogliamo cominciare a ragionare sul fatto che se l’Italia ha dato da mesi il liberi tutti, l’unico modo per evitare conseguenze gravi (che non sono i 300 o i 500 casi ma i ricoverati) è vaccinare dimostrando dimostrare con i fatti che il vaccino funziona? Se poi la situazione è davvero così preoccupante come si dice, la Regione Campania si prenda la responsabilità di chiudere i locali a mezzanotte, sempre che poi si abbia la capacità di controllare le ville private dove continuano ad organizzarsi eventi di ogni tipo.
Azioni concrete e soprattutto sensate, perchè le dichiarazioni prive di una base di dati e idee chiare e soprattutto ben contestualizzate rischiano di penalizzare ancora una volta il turismo.
