Chi l’ha visto il decreto di sbarco per i residenti in Campania? Nessuno, per ora. Il COVID 19 ha ritardato tutto, compreso il provvedimento che ogni anno arriva dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con l’intenzione di tutelare l’isola da uno sbarco incontrollato di auto. E’ consuetudine che a cavallo tra la fine di un anno e l’inizio dell’anno nuovo, i comuni inviino una nota al Ministero nella quale chiedono l’adozione del provvedimento e in alcuni casi si richiedono delle deroghe. Ormai da anni i comuni sulla fascia costiera (quindi Ischia, Casamicciola, Lacco Ameno e Forio) chiedono il divieto assoluto di sbarco per i residenti in Campania, mentre Barano e Serrara Fontana, pur approvando il divieto di sbarco, chiedono una deroga per quelle persone che siano in grado di dimostrare una permanenza sull’isola di almeno 15 giorni in affitto oppure una permanenza di almeno sette giorni in albergo, ovviamente sui rispettivi territori comunali. Ciascun comune aveva regolarmente inviato le proprie richieste nei soliti tempi, poi è arrivato il COVID e non se ne è fatto più nulla, anche perchè con gli spostamenti limitati non aveva alcun senso vietare lo sbarco. Intorno alla metà di maggio, il Ministero si è fatto sentire nuovamente chiedendo a quei comuni che avevano chiesto l’adozione del divieto di sbarco se dopo il COVID avessero eventualmente cambiato idea. Tuttavia, non è cambiata la richiesta dei comuni isolani. Nella giornata di oggi, stando ad alcune indiscrezioni, i sindaci invieranno una nota congiunta al Prefetto e al Ministero per sollecitare l’adozione del provvedimento nelle stesse modalità degli anni precedenti. L’adozione del provvedimento, lo ribadiamo, spetta al Ministero. I sindaci c’entrano ben poco, al massimo possono sollecitare (e faranno anche quello). Potremmo parlare del fatto che ogni comune chiede cose diverse, che non ci sia una visione comune, che ci siano migliaia di falsi residenti, ma questa è tutta un’altra storia. Le Amministrazioni hanno tante colpe e tante responsabilità, tra queste di sicuro non c’è quella della mancata adozione (per ora) del divieto di sbarco.