Il sindaco di Procida Dino Ambrosino ha così commentato la notizia del giorno: “Il risultato delle ultime elezioni comunali a Procida è stato messo in discussione in tutti i modi possibili e immaginabili. I 154 voti di differenza sono diventati poco più di 70, ci sono state denunce alla Procura, al Tar e al Consiglio di Stato. Il maggiore periodico locale ha titolato “Vince Ambrosino……MA….”, assumendo una versione giustizialista che ha riservato solo agli avversari politici. C’è chi ha dedicato ore ed ore di lavoro al controllo della regolarità delle residenze. Chi ha interpellato i procidani in giro per il mondo alla ricerca della cartolina mancata. Il Sindaco del paese è stato accusato di manomissioni, forzature e inquinamento del voto. Addirittura di non essere persona degna della fascia tricolore. Ora la Giustizia, interpellata anche ai massimi livelli, ci conferma che è stato tutto un bluff. Un falso punito dalla Giustizia stessa con la condanna a pagare anche le spese del processo. Eppure, nessuno dei massimi Costituzionalisti che ordinariamente tengono affollate lezioni sull’isola, oggi ha inteso far conoscere le sue illuminanti valutazioni. Abbiamo speso molte energie dietro questa vicenda grottesca, che poteva essere specchietto solo per chi dopo trent’anni ha ancora il prosciutto sugli occhi. E mi spaventa l’azzardo di chi pur di capovolgere la volontà popolare è stato pronto a far saltare il banco, in piena pandemia e in un periodo in cui bisognava dimostrare la massima responsabilità. Questa consiliatura ne resterà condizionata. Fin quando non ci sarà un profondo rinnovamento delle persone e dei metodi non ci sarà possibilità di costruire qualcosa di buono.”