Il prossimo evento della associazione culturale INCONTRARTE previsto per il 14 aprile alle ore 19 con il patrocinio del Comune di Forio sarà UNA SERATA CON ALDA MERINI presso lo storico “Bar Maria” Caffè Internazionale in Forio centro.
Un omaggio alla grande poetessa, aforista, intellettuale italiana, un excursus attraverso la sua vita, le sue opere ed una serie di brani scelti a cura del dott. Giuseppe Castiglione, che leggerà insieme a Milena Monti. Un paio d’ore, piacevoli, interessanti. Ma chi era Alda Merini? Non si puo’ parlare di lei prescindendo da ciò che è stata la sua vita. Una delle poche star della poesia italiana che ha avuto davvero una vita romanzesca, da poetessa maledetta, 2 internamenti in manicomio e un rapporto così stretto con la follia da renderla leggendaria. Una biografia simile a quella di Dino Campana, due biografie troppo perfette per dei poeti. Alda è nata con la primavera, succhiandone la forza dirompente di un’eterna nascita ed è morta il primo novembre, nel giorno di tutti i Santi. E in qualche modo la poesia le ha dato una sua santificazione, perché i devoti della Merini sono tantissimi, negando così la banalita’ della regola aurea che un poeta (soprattutto se maledetto) deve essere per forza di nicchia, vivere nell ombra, lontano da tutti. Alda Merini è stata invece una specie di «orchessa che divorava se stessa, libro dopo libro, parola dopo parola. E’ stata la poetessa italiana più conosciuta in assoluto. La fama le ha portato indubbiamente anche fastidi, la sua storia di dolore e isolamento è stata strumentalizzata in modo eccellente per farla divenire un personaggio LETTERARIO invece che DELLA LETTERATURA. Tra l’altro non ha avuto il pieno controllo neppure sulla sua opera, le hanno pubblicato qualunque cosa: anche perchè aveva l’abitudine di regalare manoscritti e poesie a chiunque; di spendere ovunque parole e di dettare a voce le sue opere. Lei diceva di tutto cio’: “Il potere dei poeti è molto esiguo: un foglio bianco, molta solitudine, qualche strappo al cuore e forse una guerra o due”. Internata in manicomio per ben due volte, dall’esperienza della malattia psichiatrica, della depressione, del male oscuro, combattuto – non per colpa sua – con strumenti e strategie inadatte alla sua personalità di intellettuale ed artista. Alda Merini fa carne viva anche di questa esperienza, trasformandola in creazione, nel suo capolavoro: LA TERRA SANTA. Da lì in poi diventa un fenomeno mediatico in una epoca in cui i social media ancora non esistevano. le sue poesie sono «crepe istantanee e terrificanti, bagliori di un altro mondo» «avvincente, perentoria, sembra rivoltare la pietra di un sepolcro». Rotto il silenzio, diventa un fenomeno incontrollabile famosissimo. Naturalmente tutti cominciano a fiutare in lei occasioni di profitto economico: gli editori fanno a gara per scovare poesie da pubblicare e invitarla ad eventi. La sua vita scorre finalmente serena nei suoi ultimi anni. Vince nel 1993 il Premio Guggenheim e il premio Montale. Nonostante la notorietà e le frequentazioni televisive (Maurizio Costanzo Show), versa sempre in condizioni economiche difficili. Nel 95 ottiene un vitalizio (legge Bacchelli).