venerdì, Settembre 20, 2024
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FRANCESCO DEL DEO: “NON ABBANDONATE ISCHIA. IL GOVERNO INTERVENGA CON UN SERIO PIANO DI MESSA IN SICUREZZA”



“Non abbandonate Ischia!”. L’ho più volte ripetuto innanzi ai membri della ottava Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione del decreto Ischia.

Come riferito, infatti, presso la nostra isola l’emergenza non è terminata e mai terminerà fintanto che il Governo non intervenga, ad horas, per finanziare un forte piano di messa in sicurezza del territorio. Analogamente occorre dare risposte rapide e concrete ai cittadini colpiti in prima persona da un’emergenza che ha stravolto la loro vita. Un’emergenza che non è figlia dell’abusivismo, come malignamente alcuni media hanno sentenziato, ma è figlia di un’incuria e di una mancanza di manutenzione del territorio che ovviamente non spetta ai comuni, che non avrebbero nemmeno le necessarie capacità economiche per poterla effettuare (penso ai nostri alvei ostruiti oppure alla briglie e alle vasche di laminazione realizzate oltre 100 anni fa) e di una sottodotazione finanziaria che vede soggetta tutte le isole minori, che rappresento quale presidente dell’Ancim. Pertanto, occorrono ingenti fondi per mettere in sicurezza il nostro territorio e nessuno punti più il dito contro l’abusivismo: quando nei primi anni del ‘900 un’alluvione ammalorò la nostra isola, Ischia non era per nulla cementificata!

La nostra isola, in particolare come tutta l’Italia, vive un rischio sismico, idrogeologico ed erosivo che non può essere più ignorato. Come ho spiegato ai membri della Commissione, la nostra fascia costiera è in balia di agenti atmosferici che stanno lentamente smembrando il nostro perimetro insulare, con danni enormi per il nostro ecosistema. Pertanto, ho chiesto un serio intervento di ripascimento e colmate come quelle effettuate a Venezia, al fine di proteggere le nostre coste.

Non ci siamo presentati col cappello in mano, semplicemente perché abbiamo chiesto ciò che ci spetta di diritto, dando seguito alle stesse richieste effettuate dai territori Italiani che hanno vissuto la nostra tragica esperienza. Anzi, da sempre siamo contributori netti dello Stato italiano: ricordo che per anni il nostro Pil turistico ha contribuito al 40% del Pil complessivo regionale, dunque siamo stati sempre paragonabili ad una “azienda super attiva”, capace di finanziare, col proprio gettito, i comuni più poveri. Pertanto, ho proposto che il 30% dell’Irpef versato dagli isolani rimanga sul territorio, così da utilizzare questa dotazione per mettere definitivamente in sicurezza il nostro territorio.

Inoltre al Governo ho anche chiesto di lavorare, sotto il profilo della prevenzione e della messa in sicurezza non solo per Casamicciola Terme ma guardando ai 6 comuni come un “unicum”, che si chiama isola d’Ischia. Pertanto, occorre costituire un soggetto attuatore a livello nazionale per la prevenzione del rischio sismico, del rischio idrogeologico e del rischio frane delle isole minori e delle zone costiere. Questo soggetto, per operare velocemente, dovrà agire in forza di una legislazione che gli consenta di poter intervenire superando tutti i lacci e lacciuoli della nostra burocrazia. Inoltre, sarà fondamentale far sedere al tavolo di questa cabina di regia gli attori che vivono e amministrano i territori: è sotto gli occhi di tutti l’esempio concreto del ponte Morandi, ricostruito in pochissimo tempo anche grazie al coinvolgimento attivo del Sindaco in seno alla struttura commissariale.

Inoltre ho chiesto lo slittamento dei mutui e delle imposte per 3 anni, prevedendo, al termine, un rateizzo. Infine, ho chiesto di ricostruire le case laddove possibile o, in alternativa, provvedere ad un equo indennizzo. Per affrontare rapidamente questa emergenza ho chiesto che i comuni possano assumere geometri, ingegneri strutturalisti e tecnici della meccanica delle frane per il periodo necessario per la messa in sicurezza. Come ho più volte ripetuto, e credo anche di interpretare il pensiero del Commissario Legnini, non lasceremo soli i nostri concittadini, soprattutto nel momento più drammatico della loro vita.

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