di Gennaro Savio
Da genitore, da Consigliere del Circolo Didattico “Ischia 2”, da semplice cittadino e da militante comunista che da sempre cerca di battersi a difesa degli interessi collettivi, sento il dovere morale di esprimere pubblicamente piena solidarietà umana e sociale alla popolazione scolastica del Liceo Statale di Ischia per i casi di Covid-19 che hanno colpito due alunni. In modo particolare a questi due liceali, a cui auguro di vero cuore una rapida guarigione, e alle loro famiglie, giunga la mia sincera ed incondizionata vicinanza per il difficile momento che stanno attraversando. Lo stesso dicasi per gli studenti delle due classi messe in isolamento e che assieme alle loro famiglie trascorreranno giorni di ansia e preoccupazione in attesa di sottoporsi al tampone e di conoscerne l’esito. Inoltre mi preme sottolineare il lodevole atteggiamento avuto dalla Dirigente Assunta Barbieri la quale, anche in questo momento difficile per la scuola che dirige e in una situazione del tutto nuova e piena di incertezze, non ha esitato ad affrontare con grande trasparenza quanto sta accadendo cercando, per quanto possibile, di tranquillizzare ragazzi e genitori. Personalmente, anche alla luce di quanto sta succedendo in oltre mille scuole italiane e ora anche presso il Liceo di Ischia, sono sempre più convinto che è stato un errore riaprire le scuole alla frequentazione in presenza. Ecco cosa scrivevo due mesi fa e che ho ribadito anche nell’ultimo Consiglio di Circolo dove sono Consigliere. “Tra carenza di strutture, di spazi e di aule, con il pauroso aumento dei contagi delle ultime settimane e in previsione di un’ulteriore impennata, con l’arrivo dell’autunno e quindi delle parainfluenze che possono confondersi col coronavirus, con l’imminente pericolo della sovrapposizione che ci sarà proprio a breve tra il Covid e l’influenza stagionale, perché riaprire le scuole con le lezioni in presenza? Rispetto alle domande che mi pongo e rispetto alla grande incertezza di quello che potrà succedere con il rientro in classe di milioni di alunni in tutta Italia, mi chiedo ancora: anziché rischiare che bambini e ragazzi ritornando a casa possano essere ulteriore trasmettitori del covid a nonni e genitori, non sarebbe stato più saggio riprendere con le lezioni a distanza e semmai, passata l’influenza stagionale, riprendere le lezioni in presenza nel secondo quadrimestre, condizioni permettendo ovviamente, considerato anche che il Ministro Speranza ha detto che in primavera il grosso dovrebbe passare? Perché tutta questa fretta di tornare in classe nonostante le difficoltà e le incertezze?”. Questo era quanto asserivo due mesi fa e mai come oggi che il tempo, purtroppo, mi sta dando ragione, sono orgoglioso di essere stato tra i pochi in Italia ad essermi battuto affinché le scuole, almeno per il primo quadrimestre, iniziassero con le lezioni a distanza. Un metodo a cui, secondo il mio modesto parere, bisogna passare subito prima che la situazione peggiori ulteriormente.