sabato, Novembre 23, 2024
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Giacomo Pascale, lettera aperta ai concittadini di Lacco Ameno



In questa giornata di commemorazione sono animato da tante considerazioni, più che come Sindaco di Lacco Ameno, come figlio di questa terra, bella e fragile allo stesso tempo. Ad un anno dal terremoto che si è portato via la vita di due donne, distruggendo per molti, insieme alle case, la speranza di un futuro per se stessi e i propri figli, rifletto e dico che è vero, che in questi anni ci sono stati terremoti più gravi in Italia, con tanti morti e interi paesi rasi al suolo. Ma solo chi ha sentito la terra sussultare e le case cadere, può sapere che in ogni terremoto si ripete il dramma di chi in pochi istanti si sente perduto. I pensieri si rincorrono frenetici e il cuore batte a mille! Ad un anno dal sisma, tra veglia e incubo, mi sembra di sentire ancora, realistico e continuo, il fortissimo boato del terremoto che ha squarciato Lacco Ameno, Casamicciola e Forio, smarrisco nel buio del black out improvviso, il sottofondo delle grida di donne, uomini e bambini è assordante …. Devo accertarmi che la mia famiglia sia al sicuro … non solo mia moglie e i miei figli … Sono il Sindaco! La mia famiglia sono gli abitanti di Lacco Ameno, tra i quali realizzo di essere non tanto il primo cittadino, quanto soprattutto il pater familiae, il responsabile! Mentre i turisti scappano, inesorabilmente spaventati dalla terra che trema, seppur per pochi secondi, corro in piazza tra la gente, mi precipito all’Ospedale, mi affretto a raggiungere piazza Fango e gli abitanti della contrada collinare, che apprendo subito essere i più colpiti da una tragedia immane: il rischio per la vita, la perdita della casa, il crollo della struttura dove stavano lavorando sino a poco prima! Il buio e la desolazione ammantano le pendici dell’Epomeo: edifici completamente crollati o seriamente danneggiati, un territorio sfigurato, chi riesce si riversa su strade e piazze che stenta a riconoscere!

Ma non tutti ne usciranno vivi! Non tutti possono da soli trovare riparo lontano dalle macerie! Parte la macchina dei soccorsi! Il Comandante dei Vigili e gli agenti, gli assessori, i consiglieri, i tecnici comunali, gli amici, i ragazzi del servizio civile … tutti subito dove più occorre ad aiutare i più sfortunati! Ecco il suono delle sirene, le ambulanze, le Forze dell’Ordine, gli elicotteri, e una schiera di angeli pronti a perdere la vita per salvare quella altrui: arrivano da tutta Ischia, da tutta la Campania, da tutta Italia … vigili del fuoco, operatori della Protezione Civile, medici, infermieri, volontari … persone speciali, animate da una forza e da un amore per il prossimo inaspettati! Ho conosciuto donne e uomini veri, animati da sentimenti e valori sinceri e profondi, messi al servizio dello Stato e della popolazione! Io non ero preparato! Ma immediatamente il senso di responsabilità è cresciuto in me, smisuratamente, una notte di un anno fa, e mi ha cambiato per sempre! Ho coltivato per una vita il sogno di poter rappresentare la mia comunità, non avrei mai creduto di farlo nelle condizioni più difficili, fronteggiando i tanti gravi problemi che si presentano all’indomani di un evento sismico che per quanto contenuto ha prodotto molti danni e leso l’intera isola.

Questa esperienza la porto dentro come una ferita indelebile, ma anche come un monito a fare sempre il massimo e a superarmi! Davanti a me e alla amministrazione che mi supporta un obiettivo precipuo e una inesauribile speranza: alleviare le sofferenze e i disagi di chi insieme alla casa ha perso le proprie abitudini più care, il luoghi familiari, il senso di comunità! Ogni giorno, ogni notte, da un anno a questa parte, il mio primo e costante pensiero è impegnarmi senza tregua per operare le scelte giuste in favore della popolazione, di quella di Lacco Ameno, ma anche quella di Casamicciola, di Forio e dell’intera isola d’Ischia. Il ruolo che rivesto mi ha imposto di anteporre a tutto il resto la necessità di trovare motivazioni, forze e idee adeguate non tanto per riportare l’isola e i suoi abitanti alla situazione antecedente al sisma, ma di migliorare quanto più è possibile le condizioni di vita della nostra popolazione e garantirle un futuro sereno e un territorio sicuro! Ho dovuto conseguentemente cambiare vita, riformulare l’ordine delle priorità tanto nel privato, quanto nel pubblico, sconvolgendo i ritmi dell’amministrazione comunale nel tentativo di renderli quanto mai accelerati ed immediati! Ripercorro con la memoria, come spesso mi accade, l’intera fase dell’emergenza ancora in corso …. Unitamente al mio staff di collaboratori, tecnici, consulenti, molti dei quali a titolo gratuito, mi sono adoperato per aprire le strade sommerse dalle macerie, per la messa in sicurezza degli immobili, per far rientrare a casa tempestivamente quante più famiglie possibili, ho supportato privati e imprese locali! Ho firmato tanti atti in urgenza, da solo innanzi ai fogli su cui erano stampati i provvedimenti da adottare, nel dubbi

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