di Elena Mazzella
Le note appassionate e poetiche delle composizioni più celebri dell’artista internazionale Enzo Gragnaniello, per il quale il teatro San Carlo ha spalancato per la prima volta le porte alla musica pop, hanno cullato, trascinato e incantato centinaia di spettatori che hanno invaso piazza Marina e parte del corso Manzi a Casamicciola per assistere al concerto che ha segnato il via in grande stile alla stagione degli eventi della cittadina termale.
Una vera e propria alchimia musicale quella che si è creata sul palco insieme al musicista Enzo Gallo che con la sua mandolina si è lanciato in un dialogo aperto e melodioso in una fusione di note emanate dalla chitarra di Gragnaniello, unite al basso e alla batteria, facendo danzare persino le stelle che come tante sentinelle svettavano sulla piazza.
Ciò che ha comunicato alle centinaia di persone di tutte le età rapite dal suo inconfondibile sound e dalla sua voce sanguigna, e’ classe e signorilità mescolate a tantissima umiltà. Un artista di fama internazionale le cui canzoni sono tuttora in voga e che nel 1991 rilancia la canzone napoletana moderna con il brano “Cu’mmè” che interpreta con Mia Martini e Roberto Murolo.
Tale e’ la popolarità del brano da essere tradotto in otto lingue (va tuttora foritissimo in Spagna, Grecia e Brasile) e nel 1994 viene scelto come colonna sonora per lo spot televisivo del G7 che si tiene a Napoli in quell’anno.
Ma per scrivere di Enzo Gragnaniello, che nasce nel vicolo più stretto di Napoli (il Cerriglio) ed arriva con classe ed eleganza ad abbattere qualsiasi barriera conquistando popolarità in tutto il mondo, ci vorrebbero davvero fiumi e fiumi di lettere e parole.
E alla nostra personale intervista, quando lo definiamo artista internazionale, lo vediamo con quella sua caratteristica ed umile espressione che eloquentemente comunica “esagerato”!
No, non è esagerato.
E’ lui, Enzo Gragnaniello, artista che per uscire dalla condizione di degrado eleva animo e dignità nel modo più nobile che possa esistere, ossia con la musica.
E si è visto anche nella serata di ieri, quando al momento dei saluti, nessuno dei presenti, rapiti da tali intensità emozionali, ha osato andar via prima che l’artista scendesse dal palco.
E all’interpretazione del celebre Vasame, cover del brano in napoletano pubblicato nel 2011 nell’album Radice, reinterpretata da Arisa e singolo della colonna sonora del film Napoli velata diretto da Ferzan Ozpetek, e’ stato come se ognuno dei presenti quel bacio lo avesse percepito per davvero.
A presto per la video intervista nella quale Enzo Gragnaniello racconta del legame che ha con l’isola d’Ischia sin da ragazzino e con anticipazioni circa la sua nuova uscita.