Di Ignazio Castagliuolo
L’amministrazione comunale di Forio e il Sindaco Francesco Del Deo è estranea in toto dalla vicenda circa l’incompatibilità e conseguente decadenza dalla carica di consigliere comunale di Stanislao Verde. Le deduzioni e illazioni circa complotti e quant’altro si vuole tentare di mettere in scena, appaiono pertanto semplici pretesti di distrazione di massa, per non dare conto del proprio ruolo di rappresentanza politica.
I fatti: Stanislao Verde ricorse al TAR e al Consiglio di Stato per impedire il democratico esercizio di voto in consiglio comunale al Sindaco Francesco Del Deo: è stato condannato al pagamento delle spese processuali, non evase e da cui la morosità e il contenzioso con il Comune di Forio.
Ciò nonostante, per imporre elementi di coerenza e ordine ai ragionamenti politici, si precisa che:
l’atto politico da cui deriva la morosità e l’eventuale incompatibilità del consigliere Stanislao Verde è conseguenza di un grave atto di prevaricamento democratico: a quanto mi risulta Francesco Del Deo non ha mai utilizzato né con lui e né con latri questi strumenti e questa prepotenza;
al momento dell’insediamento ogni eletto dichiara la propria condizione di compatibilità: grave sarebbe dichiarare il falso;
se Stanislao Verde decade, evidentemente e doverosamente (ex lege) ne esistono le condizioni: grave sarebbe aver mentito agli elettori, addirittura proponendosi come candidato Sindaco e proponendo a Forio l’ingovernabilità o peggio;
appare evidente che in questa faccenda la parte lesa da un punto di vista politico, amministrativo e di onorabilità è il Consiglio Comunale e l’intera cittadinanza di Forio;
la cosiddetta opposizione attuale, da anni riveste ruoli amministrativi con gravi responsabilità nel rendere Forio ciò che era. Responsabilità oltre che politico-amministrative, anche culturali, proponendo il meccanismo della denuncia anonima, apocrifa, della calunnia, della delazione, della bassa insinuazione, in una parola della “mala politica” che ogni elezione si inventa “nuova”;
in specie, non esiste alcuna necessità o “paura” per manovre “diaboliche” al fine di estromettere alcuno dal Consiglio Comunale: questa opposizione da sempre è semplicemente assente e/o incapace di proposta e sintesi politica e/o amministrativa;
nel merito della oramai stucchevole questione, si invita, a chi avesse dubbi, a chiedere direttamente a tale sig. Michele Calise di quale “diabolica macchinazione” faccia parte o si sia reso strumento rinunciando al suo diritto di essere cittadino attivo. Ovvia precisazione, per ritornare seri, è che un avvocato su mandato ha diritto di accesso, al pari di tutti i cittadini, ad atti comunque pubblici.
Personalmente è dall’inizio della campagna elettorale che invito chi si propone alla vita politica di parlare di politica, ovvero di soluzioni per un Paese che in 20 anni è stato depredato ed abbandonato. Argomenti meglio costruttivi alla sintesi politica perché Forio ha bisogno di soluzioni. Il complottismo è un modo semplice ma oramai di moda per attirare l’attenzione su di sé, immaginando nemici e proporre sé stessi come bene del paese in nome del paese. Assurdità oscene, in un paese distrutto dall’osceno ma che da troppi anni pretende di essere scena madre. Un delirio!