Un giovedì Santo molto particolare quello che si è celebrato e vissuto presso la parrocchia di Sant’Antonio Abate nella frazione di Sant’Antuono ad Ischia.
La solenne funzione in “Coena Domini” celebrata da Don Giuseppe Nicolella ha avuto come particolarità la partecipazione al rito della lavanda dei piedi di ben dodici donne.
Presto su Nuvola Tv il servizio speciale di Elena Mazzella con le parole di Don Giuseppe Nicolella, di alcune partecipanti e le immagini della significativa lavanda dei piedi.
“Nulla contro le indicazioni liturgiche” afferma dall’altare Don Giuseppe nel momento in cui annuncia questa novità che lascia incuriositi i numerosi partecipanti alla funzione religiosa.
“E’ un Segno della comunità credente che accetta amore e si mette a servire il mondo intero strappando così la consuetudine che siano gli uomini i protagonisti.
Le 12 donne scelte di età variabile rappresentano tutta la comunità” continua il Don che così conclude:
“Le nostre parrocchie se non ci fossero le donne, potrebbero anche chiudere in quanto esse rappresentano la comunità e la generosità .
Ringraziamo Dio per aver creato le donne alle quali il signore ha consegnato talenti in più
Grazie per quello che fate e per la vita che donate e l’amore che donate. Grazie e auguri perché possiate sentirvi spinte a donarvi ancor di più .”
Un forte messaggio di inclusione e rinnovamento liturgico.
La scelta di far partecipare 12 donne alla tradizionale Lavanda dei piedi rompe con la consuetudine secolare che vedeva esclusivamente uomini come protagonisti del rito, reinterpretando il gesto in chiave moderna. Questo cambiamento non solo enfatizza l’universalità del messaggio cristiano di amore e umiltà, ma si fa portavoce di una riflessione più ampia sul ruolo delle donne nella Chiesa e nella società.
L’evento acquista così un valore profondamente significativo, divenendo un momento di preghiera che celebra la dignità e il contributo femminile, spesso silenzioso e operoso, nel cammino spirituale e comunitario. Una svolta che invita a meditare sull’uguaglianza e a vivere il messaggio evangelico con uno sguardo aperto al cambiamento e alla partecipazione attiva di tutti.
