L’area di sosta riservata alle persone disabili nel parcheggio in via Michele Mazzella, di fronte al supermarket Conad, dopo essere stata transennata nella scorsa settimana viene di colpo riaperta alla fruibilità nonostante vi sia un imminente pericolo di crollo del muro di cinta.
di Ennio Anastasio
Quel piccolo spazio incastonato a ridosso di un muro a secco di pietre laviche è, purtroppo, uno dei due stalli riservati al parcheggio delle persone disabili nel parcheggio ubicato di fronte al supermercato Conad in via Michele Mazzella, ad Ischia. Parliamo di una superficie minima e cioè di appena due metri di larghezza per poco più di tre di lunghezza, in realtà una vera umiliazione nei confronti di una categoria che dovrebbe ricevere più protezione e tutela e disporre di uno spazio di metri 3,20 per la larghezza e metri 6 per la lunghezza, come stabiliscono gli art. 10 e 16 del D.P.R. del 24 Luglio 1996. Probabilmente una condizione considerata troppo “ottimale” e difficilmente perseguibile nella nostra realtà locale, dove, infatti, un pò dappertutto gli spazi dedicati a tali esigenze sono ben lontani dalle misure sopra enunciate. Ma quel piccolo stallo delineato dalla fascia gialla, già così fortemente ridotto nelle sue dimensioni, soffre di un’altra patologia: quella di trovarsi a ridosso di un muro di pietre laviche a secco, un muro oramai rigonfio e pronto al completo cedimento come mostrano alcune grandi pietre già sfaldatesi e rovinate sull’asfalto sottostante. In seguito ad una dettagliata segnalazione per interventi di manutenzione, indirizzata al Sindaco d’Ischia e agli organi di competenza con Prot. n. 5125 del 10 febbraio 2021 e corredata, tra l’altro, da esauriente documentazione fotografica, l’area in oggetto veniva dopo pochi giorni transennata con apposito nastro segnaletico e, nello stesso tempo, si procedeva alla rimozione della rete di cinta del muro che in parte era riversa con diversi paletti arrugginiti verso l’interno dello stallo. L’area rimaneva transennata per i giusti lavori di ripristino del citato muro e si auspicava che una sua ricostruzione più lineare e sgombra da rigonfiamenti potesse, in un certo qual modo, produrre vantaggio alla superficie sottostante destinata al parcheggio delle auto che sono al servizio delle persone con disabilità. Ma i lavori edili di sistemazione non iniziano, passano i giorni e l’area continua ad essere transennata ma nulla si muove, fino a quando anche il doppio nastro di delimitazione con il quale almeno si avvertiva di non parcheggiare in una zona a rischio, si dissolve misteriosamente nell’aria. Di lì a poco l’area comincia di nuovo ad essere utilizzata nonostante il pericolo che a pochi centimetri vi incombe e nonostante il grido di allarme, quello di una segnalazione civica che arriva su diverse scrivanie e con la quale si sollecita di intervenire per porre rimedio ad un pericolo dichiarato. E’ lecito chiedersi per quale motivo quell’area di sosta, dopo essere stata transennata dalla polizia municipale, viene poi liberata permettendone l’accesso e la fruibilità, anche se il pericolo incombente rimane una costante per la quale nessun intervento si è posto in essere allo scopo di mettere in sicurezza la stessa. E’ chiaro che una verifica era stata fatta ritenendo di non poter permettere l’accesso fino a quando non si sarebbero portati a termine lavori di risanamento, lavori che comunque non hanno mai avuto inizio ma soltanto la conclusione di una realtà a dir poco sgradevole quanto inverosimile, della serie: “è tutto a posto, falso allarme” e non fa niente che grosse pietre già sono rovinate sull’asfalto, che la parte strutturale del cordolo di cemento si è ridotta in grossi pezzi in bilico e che i rigonfiamenti in più punti del muro dichiarano un imminente cedimento. E se le cose dovessero andare male? si è fatto tutto quello che era giusto e necessario, anche se allo stato attuale non vi sono che segnali contraddittori? come quelli di iniziare con attestazioni di buona volontà per poi fare un dietrofront improvviso. Insomma, si parla tanto di impegno profuso alla crescita e al rinnovamento della propria città, di costruire progetti di ampio respiro avvalorati, tra l’altro, da una maggioranza che da pochi giorni annovera tra le sue file nuovi “responsabili” nello sforzo comune di un impegno programmatico di elevato livello e di aiuto per la cittadinanza, dettato, come si dice, dal momento epocale dove oltre alla crisi pandemica ed economica vi è anche molto smarrimento ed anche inquietudine tra le persone, ma poi… già, ma poi l’altra faccia della medaglia sembra proprio mostrare che manchi una politica fatta di azioni concrete, incisive, che risolva i problemi della quotidianità, che si ponga realmente alla difesa del territorio ed, in questo caso, si adoperi compatta per rendere dignitoso e privo di rischi un parcheggio, atteso che lo stesso è, per di più, riservato alle persone con patologie di disabilità. Tutto questo con l’aggravante che tali problemi sono portati alla conoscenza di chi di competenza con evidenti segnalazioni di pericolo nell’ovvio rispetto delle regole e della trasparenza e soprattutto nella piena convinzione che le Istituzioni, quelle in cui i cittadini credono, vengano prima delle persone che le guidano.