La replica dello staff del locale D52 alla nota diffusa dal “Comitato dei residenti di via Francesco Sogliuzzo”: “Spettabile Direttore le chiediamo cortesemente di rispondere tramite il suo giornale all’articolo comparso qualche giorno fa circa il locale D 52 posto in via Francesco Sogliuzzo. Lo staff di detto locale segnala che molte accuse rivolteci sono completamente false e chiaramente diffamatorie e scrive una lettera che trasuda livore dipingendoci come un’attività priva di ogni tipo di autorizzazione e senza regole. Siamo giovani, reagiamo con coraggio alla crisi in atto. Preferiamo lavorare, a differenza di tanti che scelgono di spiaggiarsi sui divani o sui lettini da mare e percepiscono il famigerato reddito di cittadinanza. Ma diamo fastidio lo stesso. Siamo giovani è vero, ma non stupidi! E vorremmo pertanto smentire alcuni punti dell’articolo in questione punto per punto.
Le segnalazioni fatte a tutti gli enti preposti sul territorio (ASL, SIAE) e alle forze dell’ordine e la promessa (o minaccia?) di adire le vie legali, la dice lunga sulle intenzioni reali di queste persone: la volontà di distruggerci, di farci chiudere o fallire. Tanto a loro che importa? Giustamente ciascuno pensa a coltivare il proprio orticello, se l’altro va alla malora tanto meglio. Siamo spiacenti di arrecare tanto disturbo, ma perché questo benedetto comitato di residenti non chiedeva un confronto diretto? Troppo arduo metterci la faccia? Bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato. No, troppo semplice e poi oggi non usa più. Siamo abituati dai social e dalla stampa al linguaggio dell’odio, a infangare e calunniare l’altro visto solo e sempre come il nemico, quello da distruggere, e non diciamo niente di nuovo. Bene, raccogliamo i suggerimenti e cercheremo di gestire meglio la musica, nel rispetto delle nuove ordinanze del Sindaco. Per quanto attiene alle accuse rivolteci e alle presunte indagini da loro effettuate teniamo a precisare quanto segue:
- Il nostro personale è competente nel settore e assicuarato, compreso il DJ con prestazione occasionale;
- La SIAE viene pagata regolarmente per ogni serata effettuata e con contratto sottoscritto dalla dottoressa Kesler;
- Abbiamo il permesso della SUAP per serate danzanti (una alla settimana) con permesso di musica e ballo con consumazione di alimenti e bevande.
- Paghiamo le tasse, paghiamo ogni cosa.
- Siamo controllati periodicamente da Polizia, Carabinieri e Finanza. E insinuano che chiudano un occhio. Tutti?
Per di più collaboriamo con le forze dell’ordine per salvaguardare l’ordine pubblico per una maggiore sicurezza di via Francesco Sogliuzzo nelle ore notturne. E qualche volta abbiamo prevenuto ed evitato eventi spiacevoli. Ci si addebita il non rispetto degli orari. La musica viene fermata secondo le regole sindacali, la chiusura la effettuiamo più tardi perché vendiamo panini.
E saremmo quelli senza permessi di alcun genere?
Un’altra rettifica è d’obbligo. Nella famigerata lettera inviatale dal comitato dei residenti compare un’infelice battuta che recita testualmente: “Luci rosse all’esterno e illuminazione “a notte” all’interno. Un’impostazione quasi per l’appunto da locale di appuntamento oltre che da discoteca.” Ma per chi ci avete presi? Badate bene che non ci sono cubiste nè spogliarelliste, e definirci locale da appuntamento significa proprio volerci annientare facendoci passare per quello che non siamo. Le luci rosse e l’illuminazione dell’interno “a notte” non hanno niente a che vedere con le case di appuntamento, ma sono indicative dello stile del locale. Per chi non lo sapesse American style vintage. E’ tutto chiaro? Comunque avremmo piacere di incontrare di persona questo comitato di residenti, guardarci in faccia e “civilmente” confrontarci e cercare di chiuderla qui. Ci avete trascinati sul giornale e non contenti anche a Teleischia e a Nuvola TV. Benissimo. Abbiamo risposto tramite stampa perché dovevamo difenderci dalle calunnie, non per altro. Pertanto siete cortesemente invitati al nostro locale quando volete, sperando in un chiarimento definitivo. Grazie per gli auguri di un “prosperoso futuro”, anche se dal tono della lettera ci aspettavamo ben altro e per educazione non diciamo che cosa”.
Lo staff del D 52
G. Di Iorio
A. Guerra
P. Di Iorio