sabato, Novembre 23, 2024
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LA FIGLIA DI MARILENA RICORDA IL TERREMOTO: “DOLORE, MORTE E DISTRUZIONE MA ANCHE FEDE, LEZIONE, AMORE”



Una delle due vittime del terremoto di Casamicciola del 2017  si chiamava Marilena Romanini. 65 anni, nata a Brescia, ma residente a Monte San Giusto (Macerata). Marilena era in vacanza,  amava l’isola d’Ischia, in particolare Casamicciola e per questo aveva deciso di passare un lungo periodo di vacanza sull’isola verde. La figlia della vittima, Elena Zani, ha ricordato sua mamma in una lettera. Eccola 

 

Mia madre aveva scelto Casamicciola come il paradiso dove ritemprare ,risollevare e riposare la sua anima dalle abominevoli difficolta’ dell’esistenza. Quel terribile giorno di agosto, mese che mi suscitera’ angoscia per sempre, il terremoto arriva in un istante come un fulmine a ciel sereno e insieme al piccolo pezzo di paradiso, squarcia anche le nostre vite, i cuori e le anime che non sono piu le stesse. Spero che la mia mamma sia morta di spavento prima di sorprendersi sotto le macerie.
Da quel giorno vivo come un automa, lavoro, dormo, lavoro, perche’ se mi fermo a pensare il cuore si sgretola e la mente impazzisce. Questo drammatico evento ha portato dolore, morte e distruzione ma anche fede, lezione, amore.
Il mio primo pensiero fu: “Il Signore ha sceso la sua mano e l’ha sollevata da tutti i dolori terreni del corpo e dell anima. FEDE
Poi cominciai a riflettere sulle nostre vite e poiche’ la morte toglie tutti i veli,cominciai a vedere tutte le cose diversamente. LEZIONE
E ora io e lei siamo vicine piu di quanto non lo fossimo mai state. AMORE

Mi nominava il monte Epomeo ogni giorno per quanto lo amava e lui se l’e’ presa. Ora il Monte Epomeo e’mia madre, come il verde della vostra isola e il blu delle vostre acque, la sua anima aleggia nell’ isola e di tanto in tanto viene a trovarmi nei sogni. Anche se lei non c’e’ piu’ , vive ancora li dove aveva trovato se stessa e nel mio cuore dove e’ sempre stata.
Fate tesoro della vostra isola, ricostruite, fatelo nel rispetto di madre natura dalla quale bisogna sapersi difendere, ponete innanzi agli interessi politici ed economici tutto il cuore, la scienza e l’intelletto, si agisca con amore perche’ la tragedia e’ come il ladro che viene di notte e colpisce chiunque. Una madre strappata e’ un figlio ucciso. Quel giorno ce ne furono strappate due. Che riposino in pace e siano felici in quel luogo senza tempo e spazio da dove ci parlano con un altro linguaggio.

Saluto e ringrazio l’amministrazione comunale tutta, la parrocchia, tutti gli ischitani e quanti si sono adoperati per ONORARE E RICORDARE la mia mamma e Lina Balestrieri, la quale famiglia saluto e abbraccio con tanto affetto.

Cordiali saluti
Zani Elena

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