Con una toccante lettera Rosa Iacono esprime il suo addio a Papa Francesco. Ecco quanto si legge:
venuto dalla fine del mondo, come hai detto tu quel fatidico 13 marzo 2013 quando sei stato chiamato a reggere le sorti della Cristianità in questo mondo del terzo millennio con tanti problemi da risolvere.
Hai cambiato tante cose nella Chiesa, guardavi i poveri e gli indifesi e hai rinunciato a vivere nelle grandiose sale del Vaticano e hai rifiutato il lusso, le scarpe rosse e tanti altri Servizi di cui potevi usufruire per la tua carica. Sei andato a vivere a Santa Marta dimostrando a tutti che eri un uomo, un servo, un pastore.
Come hai sempre tenuto a dire, cosa che io ho condiviso pienamente, viviamo in un mondo dove vige la cultura dell’indifferenza, tutti gli uomini e tutte le donne delle istituzioni che occupano un posto di responsabilità dovrebbero essere meno indifferenti e non pensare ai fatti propri ma cercare sempre di risolvere i problemi che affliggono l’umanità intera.
Più di una volta sono stata in Vaticano portando con me una delegazione di disabili e loro familiari dell’isola d’Ischia. All’udienza del 13 maggio 2006, nessuno immaginava che Papa Benedetto XVI accogliesse il nostro dono, un cesto di limoni isolani, come nessuno immaginava che nell’udienza del 14 ottobre 2015, Papa Francesco avrebbe benedetto le due autoambulanze della Croce Rosa recanti le sue immagini: lasciò la Sala Delle Udienze, allontanandosi da tutto e da tutti, e si recò personalmente a benedire le nostre ambulanze.
È stato un grande pastore ed un grande Papa, anche molto scomodo perché ha fatto molta pulizia nella Chiesa per il bene della stessa Chiesa.
Se non è Santo Lui, chi può essere Santo?
Ha sofferto tanto ma ha dato fino all’ultimo il suo cuore e la sua benedizione.
Che possa stare nella Gloria, vicino al Signore e alla Madonna che lui amava tanto.
