Centinaia i manifestanti disperati che hanno protestato sotto palazzo San Giacomo. Assente Gaetano Manfredi, la delegazione di cittadini è stata ricevuta dal vicesindaco di Napoli Laura Lieto. A relazionare ed illustrare la proposta di Legge per ottenere un ferma ruspe, è stato l’Avvocato Bruno Molinaro. Mimmo Esposito, Presidente dell’Associazione “Casa mia”: “Bisogna fermare questa tragedia”. Gennaro Savio: “Impensabile abbattere 10.000 case sull’isola d’Ischia senza redigere piani di evacuazione e di costruzione di alloggi alternativi”.
di Gennaro Savio
In concomitanza con l’incontro che si sarebbe dovuto tenere col sindaco di Napoli e Presidente dell’ANCI Gaetano Manfredi che ha delegato il vicesindaco della città partenopea Laura Lieto, centinaia di cittadini hanno protestato in piazza Municipio per chiedere la fine della tragedia degli abbattimenti delle prime case di necessità. Cittadini in preda alla disperazione perché si vedono abbattere la loro unica abitazione in cui vivono da circa 25-30 anni senza avere un’alternativa abitativa. Donne e uomini, madri e padri disperati e preoccupati per i risvolti che la demolizione della casa avrà sui propri figli che tra quelle quattro mura sono nati e cresciuti. L’incontro a Palazzo San Giacomo a cui hanno partecipato vari sindaci della regione Campania in rappresentanza di centinaia di migliaia di cittadini e il sit-in di protesta sono stati organizzati dall’Associazione Casa Mia Presieduta da Mimmo Esposito. “Sono anni che chiediamo venga risolto il problema. La proposta già ce l’abbiamo presentata anche a Roma. Bisogna fare una mappatura dei territori e sanare tutte le case che si possono sanare in modo tale da non buttare inutilmente per la strada interi nuclei familiari”. A relazionare ed illustrare la proposta di Legge per ottenere un ferma ruspe, è stato l’Avvocato Bruno Molinaro. “Soltanto nella provincia di Napoli – ha affermato l’Avvocato Molinaro -, si parla di circa 70.000 costruzioni abusive quindi un numero pari alle case di una città come Padova. La proposta presentata è finalizzata ad ottenere un blocca ruspe previa graduazione degli abbattimenti secondo i principi fissati dalla Corte Europea. Inoltre la proposta contiene anche una norma molto importante che è pur sempre speculare ai principi fissati sul versante unionale, cioè che la sanzione della demolizione applicata a distanza di oltre cinque anni dalla sentenza che ha accertato l’abuso non può essere più eseguita. Se in Italia l’omicidio d’impeto si prescrive in anni ventuno, è assolutamente inaccettabile che la sanzione della demolizione non si prescriva mai. Ecco, noi vogliamo far passare questo principio”. Gennaro Savio, del movimento di lotta per il diritto alla casa delle isole di Ischia e Procida, oltre a chiedere un maxi processo, come quello che si tenne in Sicilia contro la mafia, per processare e condannare i rappresentanti politici ed istituzionali che in Campania negli ultimi quarant’anni non approvando i necessari piani urbanistici e regolatori hanno di fatto creato il fenomeno dell’abusivismo edilizio di cui le famiglie lavoratrici e la povera gente sono state solo vittime, ha affermato che sarebbe una follia abbattere sull’isola d’Ischia circa 10.000 case e creare migliaia di sfollati. Al termine dell’incontro istituzionale, il vicesindaco di Napoli Laura Lieto ha assicurato che illustrerà a Manfredi la proposta di legge avanzata da sindaci e comitati. La speranza è che anche l’ANCI prenda posizione su questa tragedia e spinga il Parlamento a trovare una soluzione.