lunedì, Novembre 25, 2024
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NEWS AICOM – CREDITI DETERIORATI E IMPRESE IN DIFFICOLTA’: LE REGOLE PER I PRESTITI



A CURA DEL PRESIDENTE
MARCO LARASPATA

Aicom News 136
Crediti deteriorati e imprese in difficoltà: le regole per i prestiti
Regole di accesso ai prestiti garantiti dal Fondo PMI e SACE previsti dal DL Liquidità imprese per aziende con sofferenze, crediti deteriorati e procedure concorsuali.
Le regole sui nuovi prestiti garantiti dallo Stato a imprese e professionisti sono più flessibili di quelle normalmente applicate in materia di crediti deteriorati e procedure concorsuali. Ci sono però differenze di trattamento fra i prestiti coperti dal Fondo PMI e quelli garantiti da SACE. Vediamolo nel dettaglio.
Prestiti Fondo di Garanzia PMI
Sono quelli previsti dall’articolo 13 del dl 23/2020 e riguardano le PMI (ma in considerazione dell’emergenza Coronavirus sono estesi alle medie imprese fino a 499 dipendenti).
I prestiti con Fondo garanzia PMI
9 Aprile 2020 Prevedono una valutazione del rischio semplificata (la probabilità di inadempimento è calcolata esclusivamente sulla base dei dati contenuti nel modulo economico-finanziario) e maglie più larghe per le imprese che hanno crediti in sofferenza.
Per quanto riguarda in crediti deteriorati (non rimborsati, considerati non rimborsabili o difficili da restituire, con ripercussioni sul merito di credito), sono ammesse le imprese che hanno nei confronti della banca esposizioni (debiti), considerati come «inadempienze probabili» o «scadute o sconfinanti deteriorate».
Credito alle PMI con sofferenze: niente garanzia
9 Aprile 2020 Tale classificazione non deve però essere precedente al 31 gennaio 2020. Si tratta di espressioni tecniche, definite (con le casistiche precise) nella circolare 272 del 30 luglio 2008 della Banca d’Italia (parte B, paragrafo 2 dedicato alla qualità del credito). Semplificando molto, si può dire che:
• “inadempienze probabile” sono quelle per le quali si ritiene improbabile il rimborso senza ricorrere ad azioni esecutive,
• quelle scadute o “sconfinanti deteriorate” sono prestiti non rimborsati dopo 90 giorni dalla scadenza.
=> Prestiti garantiti dal Fondo PMI: domande a regime
I crediti classificati come sofferenze vere e proprie impediscono l’accesso alla garanzia del Fondo (situazioni riconducibili all’insolvenza). Per quanto riguarda le procedure concorsuali, sono invece ammesse le imprese che, dopo il 31 dicembre 2019:
• sono state ammesse alla procedura del concordato con continuità aziendale (articolo 186-bis del regio decreto 267/1942);
• hanno stipulato accordi di ristrutturazione (articolo 182-bis del decreto di cui sopra),
• hanno presentato un piano di ristrutturazione attestato (articolo 67 del decreto).
Attenzione: queste imprese sono ammesse solo a condizione che le loro esposizioni non siano più in una situazione che ne determinerebbe la classificazione come esposizioni deteriorate, non presentino importi in arretrato successivi all’applicazione delle misure di concessione e la banca, sulla base dell’analisi della situazione finanziaria del debitore, possa ragionevolmente presumere che vi sarà il rimborso integrale alla scadenza.
Prestiti SACE
PMI e autonomi possono accedere ai prestiti SACE (regolamentati dall’articolo 1 del decreto Liquidità imprese) solo dopo aver interamente esaurito quelli garantiti dal Fondo.
Prestiti garantiti SACE: simulatore onloine per imprese
21 Aprile 2020 Restano esclusi i soggetti con crediti in sofferenza e ci sono paletti più severi anche sulle altre tipologie di credito e situazioni societarie. L’impresa:
• non deve essere classificata come “in difficoltà” secondo la definizione comunitaria, alla data del 31 dicembre 2019;
• non deve avere nei confronti del settore bancario esposizioni deteriorate alla data del 29 febbraio 2020, sempre secondo la definizione della normativa europea.
Sono importanti le date sopra evidenziate, perché ammettono ai finanziamenti le imprese che hanno avuto difficoltà in seguito all’emergenza Coronavirus.
Liquidità imprese: quanti prestiti si possono chiedere?
Le aziende chiedono:
Riguardo al Decreto Liquidità, è possibile fare richiesta in un primo momento del prestito di 25mila euro (per le esigenze imminenti) e poi aprire un’altra pratica per il 25% del fatturato? La mia azienda fattura 900mila euro ma non ho ancora depositato il bilancio 2019: è possibile utilizzare nella richiesta il bilancio 2018?
Prestiti 25mila euro: domanda anche a banche diverse
20 Aprile 2020 E’ sicuramente possibile chiedere diversi prestiti, per cui la soluzione da lei prospettata (25mila euro subito per le esigenze imminenti e un secondo prestito successivamente) mi pare percorribile. L’importante è rispettare i tetti massimi previsti: nel caso del Fondo di garanzia, ogni impresa può arrivare a un massimo di 5 milioni di finanziamenti (sommando tutte le operazioni che vengono richieste).
=> Prestiti garantiti dal Fondo PMI: domande a regime
Per i prestiti più consistenti la norma fa riferimento al fatturato 2019, mentre per i prestiti fino a 25mila euro è possibile presentare l’ultimo bilancio depositato, ipotesi non esplicitata nel caso dei finanziamenti di maggiore importo.

Liquidità imprese, come funzionano i prestiti garantiti
7 Aprile 2020 In base all’interpretazione letterale della norma, quindi, mi pare che sia necessario far riferimento al bilancio 2019. Forse è possibile fare riferimento a questo bilancio, che comunque è chiuso, anche se non è ancora stato depositato. Ma è una domanda da fare direttamente alla banca.

Nasce il Fondo di solidarietà nazionale per le piccole imprese

Nel nuovo Decreto di sostegno economico 8 miliardi saranno destinati alle microimprese che impiegano fino a 9 dipendenti; avranno un importo medio di 5mila euro.
Mentre il decreto Aprile promesso dal Governo fatica a vedere la luce (sarà discusso domani in Consiglio dei ministri) e forse dovrà essere ribattezzato, nasce un Fondo di solidarietà nazionale per le piccole imprese: avrà una dotazione di 8 miliardi di euro ed è destinato a dare sostegno alle attività che impiegano meno di 9 dipendenti.
A dare l’annuncio è il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, che in un’intervista a Il Sole 24 Ore di oggi spiega che “il decreto legge in arrivo, forse questa settimana, avrà un corposo compendio normativo di indennizzi diretto soprattutto a questo mondo” delle microimprese, una platea di circa 1,6 milioni di soggetti che comprende settori in grave difficoltà come il commercio ed il turismo, settori “che hanno maggiore bisogno delle azioni del Governo” ed in favore dei quali – prosegue il ministro – “l’importo medio dovrebbe essere dell’ordine dei 5mila euro“.
Patuanelli anticipa che “il Fondo di solidarietà nazionale si affiancherà al bonus di 600 euro destinati agli autonomi, misura quest’ ultima che a sua volta sarà rifinanziata con 5 miliardi per un’ulteriore mensilità in modo pieno e per un’altra mensilità per alcuni settori”.
Il ministro ha aggiunto che nel pacchetto per le imprese che il Governo si accinge a varare “ci saranno anche lo sblocco di 12 miliardi di pagamenti della Pubblica amministrazione, le agevolazioni sugli affitti degli immobili e il taglio delle bollette”. Patuanelli sulla riduzione delle bollette assicura: “Agiremo sulle utenze non domestiche con potenza superiore a 3kw, per un costo di 600 milioni. Per tre mesi, maggio, giugno e luglio, i contatori che hanno una potenza impiegata superiore saranno equiparati a quelli a 3 kilowatt. Questo abbatterà gli oneri fissi e chi è rimasto chiuso in questi tre mesi riceverà una bolletta quasi pari a zero”.

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