Questo pomeriggio, mercoledì 26 febbraio, alle ore 19, il Comitato Pozzuoli Sicura si riunirà alla Casina Vanvitelliana di Bacoli per incontrare il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, insieme ai sindaci di Pozzuoli e Bacoli e all’Associazione “Nuova Dicearchia”. L’incontro è stato organizzato per denunciare gli inaccettabili ritardi negli interventi sulle strutture dichiarate inagibili dopo la scossa del 20 maggio 2024, nonché i ritardi nella pubblicazione delle schede di vulnerabilità con le relative verifiche.
Il Comitato Pozzuoli Sicura è attivamente impegnato nella tutela della sicurezza e del benessere dei cittadini flegrei. Fondato con l’obiettivo di monitorare e sollecitare interventi tempestivi e adeguati in caso di emergenze sismiche e bradisismiche, il comitato lavora in stretta collaborazione con le autorità locali e le associazioni del territorio.
Durante l’incontro, i rappresentanti di Pozzuoli Sicura denunceranno i ritardi negli interventi e chiederanno chiarezza nelle comunicazioni, aggiornamenti costanti e trasparenza sulle misure di sicurezza ed emergenza, in particolare per le fasce deboli della popolazione. Il comitato sottolinea l’importanza di una posizione ferma da parte dei sindaci contro questi ritardi e contro l’indecorosa posizione del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano.
Il bradisismo è un fenomeno naturale che ha un impatto significativo sulla vita dei cittadini flegrei. Le scosse sismiche e il sollevamento del suolo causano danni alle strutture e creano un clima di incertezza e preoccupazione. Pozzuoli Sicura si impegna a portare al tavolo le preoccupazioni dei cittadini, chiedendo misure concrete e tempestive per garantire la sicurezza e il futuro della loro terra.
Senza risposte concrete e in tempi brevi, il comitato è pronto ad assumere posizioni dure e a intraprendere iniziative più incisive. L’attenzione resta alta, anche in questi giorni di assenza di scosse, mentre i cittadini di Pozzuoli continuano a chiedere misure più incisive per tutelare la loro sicurezza e il futuro del territorio.
