Tra disoccupazione, aumento dei prezzi, povertà dilagante, mancanza di sussidi e disservizi INPS, le lavoratrici e i lavoratori dell’isola d’Ischia sono costretti a fare i conti con un periodo storico drammatico. Quasi non bastassero il dimezzamento dell’indennità di disoccupazione voluto nel 2015 dal governo Renzi e il decennale lavoro stagionale, quindi precario a vita e dove i più fortunati riescono ad essere occupati per un massimo di sei mesi all’anno, le chiusure e le restrizioni adottate a seguito della pandemia da Covid-19, in questo inizio di 2022 oltre al lunghissimo periodo di disoccupazione, dobbiamo fare anche i conti con lo spropositato aumento dei prezzi di luce e gas, la mancanza di sussidi governativi, regionali e comunali da oltre un anno e i disservizi INPS per cui tantissimi lavoratori nonostante la domanda accolta, continuano a non ricevere la Naspi. Risultato? Aumento delle sacche di indigenza sociale con la povertà che inesorabilmente dilaga come risulta dal lavoro che sull’Isola svolgono Caritas e associazioni di volontariato che attualmente servono circa 1.500 famiglie che moltiplicato per una media di tre persone a nucleo familiare, ci danno la cifra di circa 4.500 isolani che hanno difficoltà persino a fare la spesa e a pagare le bollette. Rispetto ad una situazione così drammatica e destinata persino a peggiorare nei prossimi mesi, la classe lavoratrice isolana non può continuare a subire inerme tanta umiliazione con cui ci stanno togliendo persino la dignità. Per non parlare dello sfruttamento disumano che in molte aziende del turismo subiscono gli isolani costretti a lavorare anche 9, 10, 11, 12 e 13 ore al giorno. Ecco perché il “Comitato di Lotta dei Lavoratori Stagionali e non dell’isola d’Ischia” ha indetto il presidio di protesta che si terrà domani mattina a partire dalle ore 9.00 davanti alla sede INPS di Ischia Ponte contro lo spropositato aumento dei prezzi e del costo della vita, per chiedere con forza lavoro dignitoso annuale e non stagionale e sfruttato, per chiedere nuovi sussidi visto la povertà dilagante e per pretendere dall’Inps il puntuale pagamento della Naspi da portare a sei mesi così com’era ai tempi dell’indennità di disoccupazione. Care lavoratrici e lavoratori dell’isola d’Ischia, solo con la lotta e facendoci sentire potremmo sperare di ottenere un miglioramento delle nostre condizioni di vita, diversamente saremo destinati a vedercele ulteriormente peggiorare. Di qui il mio appello ad essere presenti numerosi al presidio di domani mattina. Vi aspetto, non mancate.
“Comitato di Lotta dei Lavoratori Stagionali e non dell’isola d’Ischia”