L’iniziativa del Comune di concerto con LESS Onlus: già individuata la disponibilità per quattro ospiti. La consigliera Carabellese: “L’accoglienza fa parte della nostra identità”
Il cuore di Procida batte per il popolo afghano. Già in prima linea nell’accoglienza ai migranti attraverso il progetto SAI, ex SPRAR, il primo attivato su una piccola isola, il Comune ha manifestato la piena disponibilità a destinare una quota dei posti a favore di quanti, in fuga dall’Afghanistan, arriveranno in Italia come richiedenti asilo.
“Sono arrivati in Italia uomini e donne e bambini in fuga da un destino di morte e di schiavitù sociale e personale: non possiamo girarci dall’altra parte. – spiega Matilde Carabellese, consigliera delegata all’Integrazione – Non possiamo fingere di non vedere, non possiamo fingere di non sentire. Procida, nei limiti delle sue possibilità, ha deciso di dare la disponibilità all’accoglienza per quattro persone, all’interno del progetto SAI già attivo: un nucleo familiare o due donne sole con bambini siano già da ora benvenuti tra di noi”.
In accordo con la onlus LESS, che gestisce la rete SAI sull’isola, è infatti già stata individuata la disponibilità di quattro posti in un immobile sito in via Cafarotta, disponibilità cui potrebbero seguirne altre: nei prossimi giorni, attraverso l’interlocuzione con la Prefettura di Napoli, sarà studiato nel dettaglio il calendario dei possibili arrivi.
Dall’attivazione dello SPRAR, nel triennio 2018-2020, Procida – che nel 2022 sarà Capitale italiana della Cultura – ha già accolto 45 migranti, arrivati da Camerun e Congo, Costa d’Avorio e Ghana, Nigeria, Niger e Somalia. Trentadue beneficiari sono stati avviati in percorsi formativi, otto minori iscritti negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia dell’isola e sono stati perfezionati 8 training formativi, allacciando 46 collaborazioni con realtà no-profit e aziende procidane.