Una persona che fosse giunta nella sala consiliare del comune di Procida, lunedì 3 Aprile, sarebbe certamente rimasto sorpresa: l’aula, teatro di tante iniziative culturali oltre che dei consigli comunali, era piena di tavoli con ragazze e ragazzi intenti a dipingere e modellare piccole margherite.
È uno degli appuntamenti di comunità inseriti nel programma di Procida Capitale, Tutti per tutti: un bouquet di percorsi di accoglienza per vivere l’anno dell’isola superando i limiti di barriere e disbilità.
Intorno ai tavoli, i ragazzi dell’associazione Semplicemente noi- Autismo insieme hanno presentato con grande emozione se stessi ed il percorso di ricerca che li ha portati a pensare ad una margherita come simbolo per Procida Capitale.
Hanno parlato di Dina e Arturo, del loro abitare in posti diversi, avere gusti diversi, diverse abilità, ci hanno presentato PrIns (la margherita dal petalo mancante); ci hanno parlato del linguaggio dei fiori, delle virtù, della possibilità di vedere le abilità di ognuno e puntare su quelle.
E le cose complicate sono diventate semplici grazie a Giacomo che, con una bacchetta, ha semplicemente chiesto ai ragazzi dell’istituto Caracciolo da Procida il loro nome.
I loro nomi, sono diventati stati d’animo: Francesco ha dichiarato di essere emozionato, Luigi ha espresso col movimento il suo entusiasmo, Sara ha mostrato il suo sorriso, in un istante senza mascherina.
I ragazzi di “Semplicemente noi – Autismo insieme”, vivono la loro età: sono prima di tutto ragazzi che parlano e mostrano in maniera non usuale le abilità e le emozioni, apparentemente in maniera bizzarra, ma solo perché hanno necessità di tempi e modalità diverse.
Un incontro organizzato da giovanissimi e diretto ai giovanissimi: hanno condiviso l’esperienza due classi dell’Istituto Superiore Caracciolo da Procida.
Questo secondo appuntamento del laboratorio di Tutti per tutti (dedicato ai simboli dell’accoglienza di tutte le persone) è stato un incontro emozionante per la carica e l’energia che tutti i ragazzi (studenti inclusi) hanno creato grazie alla loro spontaneità e sensibilità. Prova ne siano le riflessioni emerse al termine
“Vorrei conoscere di più di questa realtà e avere maggiore spazio di riflessione”;
“Non mi spaventa la diversità ma mi piacerebbe conoscerla meglio”;
“questa esperienza ci ha fatto stare bene e comprendere tante cose”;
”Ci ha lasciato energia positiva e voglia di fare”.
I ragazzi di “Semplicemente noi” non chiedono assistenza o accudimento: chiedo di poter trovare un adeguato modo di essere inclusi e spazi accessibili; in definitiva, chiedono di poter “essere”.
Questa prospettiva appare chiara dalle parole di Anna Triola, presidente dell’associazione “Semplicemente noi – Autismo insieme”
“La società deve assumersi un impegno, verso i ragazzi: le loro richieste sono di essere adeguatamente accolti e integrati. E questo è l’impegno del nostro tavolo di lavoro: un tavolo condiviso da tante associazioni che affianca il progetto Tutti per tutti, al fine di proporre azioni concrete riguardo gli spazi accessibili a tutti e l’accoglienza adeguata.
L’incontro di stamattina è stato un reale momento di integrazione ed accoglienza: c’erano solo ragazzi e ragazze, non differenze. Sento di rivolgere un doveroso ringraziamento a tutti i partecipanti, ai rappresentanti delle associazioni presenti, alle docenti, alla dirigente dott.ssa Maria Longobardo, per il loro supporto e per aver compreso come questo progetto (affiancato dal Tavolo delle associazioni locali, regionali e nazionali, unite sul tema dell’accessibilità alla cultura e alla bellezza) non è un progetto fatto di eventi, ma di azioni di sensibilizzazione e di strumenti.
Dopo aver fatto il “pieno di energia buona”, grazie a quanto accaduto oggi, chiediamo che ogni evento per Procida possa essere pensato mettendo al centro la possibilità per tutti di essere vissuto: questo è l’unico modo per trasformare un semplice spettacolo in un evento che si proponga di fare cultura”.